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«Acqua inquinata dalla discarica di Ca' Filissine. Serve messa in sicurezza»

L'Arpav ha comunicato al Comune di Pescantina una «situazione di compromissione grave della qualità delle acque di falda. Il movimento Ambiente & Vita: «Bonifica e indagine epidemiologica non possono più attendere»

Discarica Ca' Filissine (Foto Facebook)

Lo scorso 24 novembre 2020 Arpav ha consegnato al Comune di Pescantina una preoccupante relazione sull'inquinamento dell'acqua di falda provocato dalla discarica di Ca' Filissine. Nel documento, l'agenzia regionale per l'ambiente comuna gli esiti delle analisi svolte sull'acqua prelevata da vari pozzi di controllo all'inizio del mese di novembre. E secondo Arpav sarebbe presente una «situazione di compromissione grave della qualità delle acque di falda nell'area ad est adiacente alla discarica» e per questo l'agenzia ha formalizzato una «richiesta di attuazione di misure di messa in sicurezza di emergenza».

«La bonifica e l'indagine epidemiologica non possono più attendere», ha commentato il movimento Ambiente & Vita che da tempo segue la discarica di Pescantina. E con un'interpellanza diretta al sindaco Davide Quarella dal consigliere comunale Renzo Spiazzi si è fatta sentire anche la sezione locale del Movimento 5 Stelle.

Il problema è serio perché in alcuni pozzi è stata rilevata una presenza di Pfas superiore al limite indicato dal Istituto superiore dei sanità (Iss) ed ai valori massimi consentiti dalla Regione Veneta per l'acqua destinata al consumo umano. L'Arpav ha inoltre notato un peggioramento della qualità dall'acqua di falda già gravemente compromessa nei pozzi spia ad est della discarica. Un peggioramento «evidenziato da un brusco aumento di concentrazione dei parametri traccianti Pfas e cloruri», scrive Arpav. L'inquinamento si starebbe, inoltre, diffondendo, dato che anche in alcuni pozzi a nord e a sud della discarica è stato segnato un aumento di concentrazione sempre di Pfas e cloruri.
«Gli esiti analitici confermano il serio progressivo scadimento qualitativo delle acque di falda - conclude Arpav - Tali risultati riconfermano la necessità di predisporre e mettere in atto azioni di messa in sicurezza d'emergenza del sito, al fine prioritario di prevenire la diffusione dell'inquinamento nelle aree poste idrogeologicamente a valle della discarica».

Ma il Comune di Pescantina pare non possa rispondere prontamente alla richiesta di Arpav. Purtroppo, la bonifica di Ca' Filissine, a cui anche lo Stato contribuisce con un buon finanziamento, è ancora ferma alla fase progettuale e sicuramente non partirà in tempi brevi. Come soluzione di emergenza sarebbe possibile riattivare la barriera idraulica, se solo nelle casse comunali pescantinesi ci fossero abbastanza soldi.


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