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Caccia, la Regione Veneto approva il calendario venatorio. Via a settembre

La stagione si aprirà il 16 settembre prossimo e si chiuderà il 31 gennaio 2019, ma con specifiche giornate di preapertura già dall'1 settembre e di posticipo fino al 10 febbraio

La giunta regionale del Veneto ha approvato, su proposta dell’assessore alla caccia Giuseppe Pan, il calendario venatorio 2018-2019. La stagione si aprirà il 16 settembre prossimo e si chiuderà il 31 gennaio 2019.

Il calendario indica anche specifici periodi a seconda della specie cacciabili e prevede alcune giornate di preapertura (1, 2, 3, 9 e 10 settembre) per le specie merlo, ghiandaia, gazza, cornacchia nera e cornacchia grigia. La preapertura per la caccia alla specie tortora è limitata a solo due giornate, 1 e 2 settembre. Per la caccia da appostamento a ghiandaia, gazza, cornacchia nera e cornacchia grigia sono previste, inoltre, alcune giornate di posticipo (il 2, 3, 4, 6, 7, 9 e 10 febbraio 2019).

Rispetto alla passata stagione le uniche novità di rilievo riguardano i tempi di prelievo delle specie moretta e combattente (entrambe specie in stato di conservazione sfavorevole) il cui prelievo non sarà consentito prima dell'1 ottobre e avrà termine di chiusura anticipata: la caccia alla moretta si concluderà il 20 gennaio, mentre per il combattente il termine sarà il 31 ottobre.

Il provvedimento contiene uno specifico limite quantitativo dei carnieri, norme specifiche per le aziende agri-turistico-venatorie, regole per l'addestramento e l'allenamento dei cani da caccia, limitazioni nelle zone di protezione speciale. In particolare, per le allodole, il calendario venatorio 2018-2019 prevede che il carniere massimo giornaliero e stagionale per cacciatore sia rispettivamente pari a 10 e 50 capi, in attuazione al piano di gestione nazionale per questa specie.

Per quanto riguarda la selvaggina stanziale - sottolinea Pan - l'amministrazione regionale ripropone un calendario unico a livello regionale, senza differenziazioni tra Provincie e tra ambiti territoriali di caccia. Questa scelta consente di semplificare e razionalizzare l'attività venatoria nel territorio regionale.

Infine, la caccia agli ungulati (daino, camoscio alpino, capriolo, cervo, muflone) è autorizzata e regolamentata dalle province.


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