Attualità

Ulss 9 Scaligera copre carenza di medici di base con guardie mediche diurne

«Scelta importante ed apprezzabile», ha commentato Adriano Filice, segretario generale Spi Cgil Verona, che però chiede di affrontare anche «le altre criticità della medicina del territorio»

Foto generica di repertorio

L'Ulss 9 Scaligera si è accordata con Fimmg e Snami per trovare una soluzione alla carenza di medici di base nel Veronese. L'azienda socio-sanitaria ha indetto un concorso per l'assunzione di dottori che ricopriranno il ruolo di guardie mediche diurne nelle zone dove mancano i medici di medicina generale. «Una decisione importante - ha commentato Adriano Filice, segretario generale del sindacato dei pensionati di Cgil Verona - ma si affrontino anche le altre criticità della medicina del territorio».

È stato aperto il 19 agosto scorso il bando con cui l'Ulss 9 Scaligera intende affrontare l'emergenza legata alla diminuzione dei medici di famiglia nel Veronese. Una diminuzione a cui l'Ulss ha dato una spiegazione molto semplice: i medici disposti ad accettare incarichi di medicina generale sono meno di quelli che vanno in pensione. E una prima soluzione al problema era stata individuata nell'aumento del numero massimo di pazienti che un medico di famiglia può seguire. Soluzione che non è stata sufficiente a coprire la carenza. E così si è arrivati all'attivazione temporanea delle guardie mediche diurne. Temporanea perché una volta tornato congruo il numero di medici di base il servizio sarà disattivato. Gli ambulatori e le strumentazioni per le guardie mediche diurne saranno messi a disposizione dall'Ulss, disposta inoltre a pagare per ogni dottore fino a 610 euro al giorno.

Una novità accolta bene dagli anziani rappresentati dalla Spi Cgil di Verona, che però auspica che a questa iniziativa dell'Ulss 9 ne seguano altre e «più strutturate - ha spiegato Adriano Filice - in grado di imprimere una spinta più decisa alle aggregazioni dei medici in medicine di gruppo che possono dare una risposta più vicina e completa ai bisogni delle persone. Bisognerà inoltre affrontare con più chiarezza le problematiche legate a questa decisione, che ribadiamo essere una scelta importante ed apprezzabile, ma che lascia intravedere nodi legati alla provvisorietà della soluzione adottata, in quanto i medici assunti sono a tempo determinato».

Ma per Filice, quella dei pochi medici di base sarebbe solo una delle criticità della sanità territoriale. «Carenze si registrano anche nelle liste di attesa troppo lunghe, nell’assistenza domiciliare insufficiente, nella scarsa disponibilità di posti letto di lungodegenza», ha dichiarato il segretario della Spi Cgil Verona, il quale ha delle richieste per ognuna di queste criticità. «Sulle liste d'attesa - ha concluso Filice - chiediamo che le persone non siano messe nelle condizioni di essere costrette a giorni di continue telefonate per prenotare una visita specialistica. E vogliamo che più pazienti siano assistiti a domicilio e che aumentino i posti letto nelle strutture intermedie e per le lungodegenze. Inoltre, nei distretti e nelle medicine di gruppo integrate già attive e funzionanti si attivino i centri di prelievo ambulatoriali e domiciliari. Si definisca, poi, l'organizzazione a la dotazione delle Case di Comunità di concerto con le organizzazioni sindacali, definendo contestualmente il rapporto con le aggregazioni dei medici di base e con gli altri servizi sanitari presenti sul territorio».


Si parla di