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Nuovo dpcm di Draghi, obbligo di Green Pass per i dipendenti pubblici: le linee guida

Solo gli utenti delle pubbliche amministrazioni ne sono esclusi. I lavoratori senza certificazione verde dovranno essere allontanati. E ciascun giorno di mancato servizio è considerato assenza ingiustificata. Maggiore flessibilità negli orari di entrata e uscita

Mario Draghi (Fermo immagine video Facebook)

Su proposta del ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta e del ministro della salute Roberto Speranza, il presidente del consiglio Mario Draghi ha firmato oggi, 12 ottobre, un nuovo dpcm. Il provvedimento contiene le linee guida per l'obbligo di possesso e di esibizione del Green Pass da parte dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Obbligo che scatterà da venerdì prossimo, 15 ottobre, anche per i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici; per i consulenti, i collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione; come pure i corrieri che recapitano all'interno degli uffici. Saranno dunque esclusi dall'obbligo di certificazione verde solo gli utenti delle pubbliche amministrazioni.

Il dpcm concede a chi è in attesa di rilascio del Green Pass l'utilizzo dei documenti rilasciati dalle strutture in cui è stato eseguito il vaccino anti-Covid o il tampone. Mentre i dipendenti sprovvisti di certificazione verde dovranno essere allontanati dal posto di lavoro. Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative. Ma, in nessun caso, l'assenza di Green Pass può portare al licenziamento.

Come nel settore privato, anche nel pubblico impiego è il datore di lavoro ad avere l'onere di controllare il possesso del Green Pass da parte del lavoratore. Questo onere, però, può essere delegato a del personale specifico, preferibilmente con qualifica dirigenziale.
Le linee guida lasciano libero il datore di lavoro di stabilire le modalità di controllo. I lavoratori potranno esibire il certificato verde all'ingresso, cercando però di evitare ritardi e code. Successivamente, i controlli potranno essere a tappeto oppure su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale.
Per le verifiche, sarà possibile usare l'applicazione gratuita Verifica C-19. Inoltre, saranno fornite alle amministrazioni delle app e delle piattaforme che faciliteranno il controllo automatizzato, sul modello di quanto avvenuto per scuole e università.

Le amministrazioni pubbliche potranno infine modificare le fasce orarie di ingresso e di uscita del personale dalle sedi di lavoro in modo da non concentrare un numero eccessivo di lavoratori nella verifica del Green Pass.


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