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Più di mille partecipanti alla prima giornata del Festival del Futuro

La manifestazione è già proiettata alla prossima edizione che vedrà accanto alla parte scientifica una vera e propria fiera internazionale dedicata alle nuove tecnologie, organizzata in partnership con Veronafiere

Festival del Futuro

È stata buona la prima giornata del Festival del Futuro, con oltre mille persone che hanno ascoltato oltre 20 esperti di innovazione e tecnologia nel corso di quattro talk. La manifestazione ha iniziato oggi, 16 novembre, in Fiera a Verona, a muovere i suoi passi e domani chiuderà la prima edizione, con un occhio però già alla prossima che si terrà dal 19 al 22 novembre 2020 e che vedrà accanto alla parte scientifica una vera e propria fiera internazionale dedicata alle nuove tecnologie, organizzata in partnership con Veronafiere. «Experience the future», questo il nome del progetto ideato in collaborazione con Blum, riunirà nei padiglioni del quartiere fieristico aziende innovative di ogni dimensione, startup, laboratori di ricerca e finanziatori permettendo a imprese, giovani talenti e cittadini di toccare con mano le tecnologie del futuro.
«Dal medicale al diagnostico, dall’alimentare alla sensoristica: la prossima edizione sarà un’esibizione di tecnologia comparata che darà vita ad un catalogo digitale che sarà aggiornato 365 giorni l’anno - ha affermato Luigi Consiglio, presidente di Gea, società di consulenza che promuove la piattaforma Eccellenze d'Impresa - Faremo anche formazione ad hoc per i giovani, protagonisti di quel futuro che andiamo ad immaginare: l'obiettivo è quello di trasformare in opportunità il timore, che spesso c’è, del cambiamento. Accanto alle aziende italiane ed europee ci saranno investitori e business angels da tutta Europa: c’è un famelico bisogno di scommettere su realtà innovative».
«ll futuro, le nuove tecnologie, la rivoluzione digitale e, più in generale, tutto quanto può essere riassunto nel termine innovazione sono asset centrali per VeronaFiere, ed è per questo che siamo onorati che il comitato organizzatore ci abbia indicato quale sede il prossimo anno del progetto Experience the Future - ha commentato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - Nonostante lo straordinario sviluppo dei sistemi informatici, dei big data, delle blockchain, il mondo virtuale infatti ha ancora bisogno di quello reale. Le persone amano ancora viaggiare, conoscere, incontrarsi. E le fiere assolvono questa esigenza, creando proprie community».

Il Festival del Futuro, promosso dalla piattaforma di studio e divulgazione scientifica Eccellenze d'Impresa, Harvard Business Review Italia e da Athesis ha rappresentato il debutto di un format che si ripeterà a cadenza annuale nella città scaligera. «Plaudo a questa iniziativa mirata a indagare gli scenari di sviluppo del nostro Paese - ha detto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, nel messaggio inviato agli organizzatori - Sono veramente orgoglioso che una città dinamica e fertile come Verona ospiti un momento importante di approfondimento e condivisione. Significa avere la capacità di volgere lo sguardo in avanti senza distogliere l'attenzione dalla tradizione e dalle nostre radici, nella convinzione che così emergeranno nuove e preziose progettualità».

La sfida di una migliore nutrizione

Quasi due miliardi di persone al mondo sovrappeso (con 600 milioni di obesi), 462 milioni di adulti malnutriti. Numeri che, però, si rovesciano per quanto riguarda le giovani generazioni. Con la malnutrizione che al mondo è ancora causa di un terzo delle morti di bambini. Gli scenari futuri della nutrizione rappresentano una delle sfide principali da vincere per l’umanità, e sono stati al centro del primo panel del Festival del Futuro. «La crescita del Pil comporta l'aumento del consumo pro-capite, che a sua volta spinge la richiesta di proteine e il problema diventa la pressione sull'ambiente naturale. Se lasciamo le cose come stanno, nel futuro ci sarà una guerra per l'accaparramento di queste risorse - ha ricordato il parlamentare europeo Paolo De Castro - Attraverso l'agricoltura biosostenibile si può produrre di più con meno inquinamento».
«Bisogna fare qualcosa - ha aggiunto Paola Testori Coggi, già direttore generale Salute e consumatori della Commissione europea - a livello dello spreco. per i Paesi in via di sviluppo è fare ricerca, nei nostri Paesi è cambiare modello di sviluppo, anche a livello di educazione individuale».
«Il mercato globale è cambiato sia in termini di entità che di percezione di una vera e propria ricchezza che si sta conquistando in alcuni Paesi, ma è cambiata soprattutto la consapevolezza: il consumatore è sempre più in grado di orientare gli acquisti, sia come alimenti che come gusto», ha detto l'amministratore delegato del Pastificio Rana, Gian Luca Rana.

Superare la crisi climatica salvando l'economia

La sfida più ardua è forse quella di superare la crisi climatica che minaccia il pianeta senza farlo precipitare in una spirale di depressione economica. Per farlo bisogna implementare cinque grandi trasformazioni, come ha suggerito Enrico Giovannini, già presidente dell’Istat e ministro del lavoro e ora portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), ospite al Festival del Futuro. Le cinque grandi trasformazioni sono: rapida crescita delle energie rinnovabili per dimezzare le emissioni di carbonio; investimenti nelle catene alimentari per generare un loro aumento di produttività; implementazione di nuovi modelli di sviluppo nei paesi più poveri; riduzione delle disuguaglianze che garantisca che il 10% più ricco della popolazione non riceva più del 40% del reddito nazionale; investimenti nell'educazione per tutti, nell’uguaglianza di genere, nella salute e nelle politiche di pianificazione familiare, per stabilizzare la popolazione mondiale.


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