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Inquinamento e azioni di contrasto: la Regione incontra le Mamme No Pfas per fare il punto

Piano di sorveglianza sanitaria, piani sulle matrici alimentari, interventi in ambito ambientale e bonifica del sito ex Miteni, sono stati gli argomenti sul tavolo dell'appuntamento che si è tenuto mercoledì a palazzo Grandi sul problema che tocca le province di Vicenza, Verona e Padova

Una delle proteste organizzate dalle Mamme No Pfas - Immagine di repertorio

Mercoledì pomeriggio, a palazzo Grandi Stazioni a Venezia, l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, insieme ai tecnici regionali Francesca Russo (direttore dell’area Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria), Luca Marchesi (direttore dell’area Ambiente, alcuni dirigenti delle rispettive aree e dell’agricoltura) e Loris Tomiato (direttore generale di Arpav), hanno incontrato i rappresentanti del Comitato “Mamme No Pfas”. L’obiettivo della riunione, la prima di aggiornamento post-pandemia, era di fare il punto della situazione rispetto alle azioni messe in atto per affrontare le problematiche sanitarie e ambientali derivanti dall’inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) relativo alle aree interessate delle province di Vicenza, Verona e Padova.

Per quanto riguarda il piano di sorveglianza sanitaria, sono stati forniti i dati aggiornati. In particolare è stato comunicato che nell’area di massima esposizione sanitaria ad oggi, le persone invitate allo screening (che è esclusivamente su base volontaria) sono state circa 90 mila e le visite effettuate sono state 55 mila. Nel settembre 2020 è iniziato il secondo round di chiamata attiva per lo screening di popolazione rivolto ai soggetti che avevano aderito alla chiamata del 2017: finora sono state invitate circa 10 mila persone (chi ha aderito al primo round da almeno due anni) e sono state effettuate 3.575 visite.

Nel corso dell’incontro si è anche fatto il punto sui nuovi piani sulle matrici alimentari. Si tratta del Piano di sorveglianza dei Pfas nei prodotti agroalimentari delle zone rossa e arancione, che include il campionamento dell’acqua di abbeverata anche per la verifica dell’autocontrollo effettuato dalle aziende zootecniche, e del Piano di monitoraggio regionale dei Pfas negli alimenti e materiali a contatto presenti sul mercato. Il piano di sorveglianza è stato elaborato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e prevede il controllo in via prioritaria di matrici alimentari di origine animale e di matrici alimentari vegetali prodotte da aziende per l'immissione sul mercato di tali prodotti (es. carne e uova). Nell’ambito del piano di sorveglianza si prevede di analizzare l’acqua di abbeverata e quella di irrigazione per individuare se e in che misura i Pfas eventualmente presenti nell’acqua si possono trasferire ai prodotti alimentari in funzione di diverse pratiche agro-zootecniche.

I risultati, stando a quanto dichiarato dall’Istituto Superiore di Sanità, saranno resi disponibili secondo il principio di massima trasparenza e collaborazione sempre adottato.

Per quanto riguarda gli interventi in ambito ambientale, oltre a fare il punto sulla realizzazione dei nuovi acquedotti previsti da piano commissariale, i cui lavori sono stati realizzati per oltre il 75% e saranno completati in tempi record entro i primi mesi del 2023, è stato illustrato lo stato di qualità delle acque superficiali e sotterranee, che appare in netto miglioramento. Inoltre è stato illustrato lo stato dell’arte per quanto concerne la bonifica del sito dell’ex-Miteni di Trissino. La ditta proprietaria ha provveduto a presentare agli enti un piano di interventi e di indagini integrative rispetto a quanto finora eseguito (tra il 2015 e il 2018) che è in corso di verifica da parte dei componenti della Conferenza dei servizi. Al termine delle operazioni di dismissione degli impianti e demolizione degli edifici, che avverrà entro l’anno, è previsto di procedere all’esecuzione delle ulteriori indagini per definire modi e tempi della bonifica.

In conclusione, l’assessore Lanzarin e i tecnici regionali hanno ribadito ai rappresentanti del Comitato che la Regione del Veneto è e resta a disposizione per la condivisione delle informazioni e dei dati relativi alle azioni messe in atto a livello regionale per affrontare le problematiche sanitarie e ambientali derivanti dall’inquinamento da Pfas e, soprattutto, è al loro fianco nella lotta alle stesse sostanze perfluoroalchiliche.


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