Attualità

Lavoratori del Comune di Verona sul piede di guerra: presidio in municipio

Dalle 11.30 alle 13.30 del 7 novembre si terrà un'assemblea sulla scalinata di Palazzo Barbieri "per manifestare contro l'atteggiamento di chiusura da parte dell'amministrazione di fronte alle richieste dei lavoratori"

Palazzo Barbieri a Verona

Lo stato di agitazione dei lavoratori del Comune di Verona sfocia in una protesta. Oltre allo sciopero previsto per l'8 novembre da parte dalla Polizia municipale, proprio quando in fiera si terrà Fieracavalli, alle 11.30 di giovedì 7 i dipendenti comunali si riuniranno in assemblea sulla scalinata di Palazzo Barbieri "per manifestare contro l'atteggiamento di chiusura da parte dell'amministrazione comunale di fronte alle richieste dei lavoratori e alla generale inerzia che sta lenta mente portando allo spegnimento molti settori della macchina comunale".
L'assemblea è stata convocata dalla RSU del Comune di Verona, che nelle settimane scorse aveva dichiarato lo stato di agitazione del personale, facendo proprie le motivazioni espresse in precedenza dalle organizzazioni sindacali CGIL FP, UIL FPL, CSA RAL e CUB.

Questo il resto della nota diffusa dalla Cgil. 

La RSU e i lavoratori del Comune di Verona denunciano la sostanziale indisponibilità dell'amministrazione di destinare a favore della valorizzazione di tutti i dipendenti, attraverso il finanziamento delle progressioni economiche orizzontali, i risparmi del Fondo delle Posizioni Organizzative e del Fondo del lavoro straordinario.
Inoltre viene denunciata una mancata reale riorganizzazione della macchina comunale, che ormai viene rimandata da anni e quando viene fatta si limita a qualche cambio di nome di qualche settore, ma senza andare a modificare una struttura che ormai esiste solo sulla carta, viste anche le uscite per pensionamento di centinaia dipendenti, con un'accelerazione negli ultimi mesi a seguito dell'introduzione di “quota 100”.
Alcuni anni addietro i dipendenti comunali erano ben oltre 2.000, ora ci avviamo a scendere sotto i 1.800, con carenze a tutti i livelli e in tutti i settori.
Nel corso di questi anni le lavoratrici ed i lavoratori hanno permesso, tra mille difficoltà dovute ad investimenti sempre più esigui e personale sempre più in calo, il funzionamento della macchina comunale e il mantenimento dei servizi ai cittadini.
Alla luce degli sforzi e dei sacrifici fatti in questi anni, riteniamo inaccettabile l'atteggiamento di totale chiusura dell'Ente a qualsiasi proposta di parte sindacale, sia nella parte economica che in quella organizzativa e gestionale.
È inaccettabile che la situazione di crisi finanziaria dell'Ente si risolva tagliando i servizi e i posti di lavoro. A questo si aggiunge che negli ultimi dieci anni, nel settore tecnico, non è stato immesso nuovo personale.
La RSU ha chiesto un incontro col Sindaco per cercare una interlocuzione diretta e costruttiva, considerato che la dirigenza di parte pubblica agisce in trattativa dietro un preciso mandato di indirizzo da parte dell'organo politico, ma ad oggi ogni richiesta è rimasta inascoltata, come non vi è stata nemmeno la con vocazione da parte della Prefettura per il tentativo di conciliazione, che dovrebbe normalmente seguire l'indizione dello stato di agitazione.
Di fronte a questo atteggiamento di chiusura che da mesi di fatto paralizza le relazioni sindacali all'interno del Comune di Verona, i lavoratori si riuniranno in piazza Brà fino alle 13.30. 
Nella sostanza si contesta all'amministrazione comunale: la mancata riorganizzazione dell'ente, l'emergenza e la deroga come oridinario strumento di programmazione, centinaia di pensionamenti a tutti i livelli senza alcun piano di assunzioni credibile, aumento dei carichi di lavoro per tutti, concorsi bloccati o al rallentatore, continue mobilità interne per tamponare le emergenze e nascondere i problemi, nessuna progressione economica per mancanza di risorse aggiuntive, nessun investimento sul personale e sulla formazione continua, un sindaco assente che non riceve la RSU aziendale. 

Si è schierato dalla parte dei dipendenti comunali Mauro Bonato, del gruppo Prima Verona, che ha presentato due domande di attualità per il prossimo consiglio comunale, dove ha chiesto al sindaco se conosce la situazione di disagio in cui sono i dipendenti del Comune e quelli del comparto della Polizia locale.
«Domani (giovedì 7 novembre) sulle scalinate del comune – ha dichiarato Bonato - c’è un presidio e dopodomani (venerdì 8 novembre) è previsto uno sciopero e mi pare assurdo che l’amministrazione comunale non affronti urgentemente il problema visto che il comune può dare risposte corrette ai cittadini e funzionare solo grazie ai dipendenti. Lasciarli in una situazione di disagio senza dar loro risposte è semplicemente vergognoso».
Al Primo cittadino Federico Sboarina il consigliere Bonato ha chiesto se è al corrente che è stato proclamato lo stato di agitazione del personale del Comune di Verona. Inoltre ha chiesto i motivi per cui il fondo delle Posizioni Organizzative è invariato dall'anno 2010 e quello per il salario accessorio, destinato a circa 1800 dipendenti è stato oggetto di importanti riduzioni e decurtazioni (rapporto medio 1.393,35).
Infine Bonato domanda perché l'incontro chiesto dalle RSU al Sindaco, per cercare un'interlocuzione diretta e costruttiva, è caduto nel vuoto e non ha avuto alcun riscontro. «Capisco che il sindaco Sboarina in questi giorni è più attento agli stadi, al gioco del pallone e ai monopattini senza curarsi dei dipendenti comunali. Per quanto riguarda la polizia locale – prosegue Bonato - la situazione è anche più grave infatti in tutte le modifiche apportate alla bozza di accordo sindacale sono tutte a sfavore della Polizia Locale; è stato infatti ridotto l'importo stanziato per l'indennità del servizio esterno ed è stata fatta una modifica dell'accordo sul servizio notturno con la cancellazione delle garanzie previste per la sicurezza del personale e l'introduzione del turno notturno obbligatorio. Senza contare che si vuole l'introduzione delle 7 ore lavorative giornaliere senza alcuna pausa. Spero che a tutte queste domande il sindaco abbia delle risposte».


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