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Fumo vietato nei luoghi pubblici da 20 anni. «Ridotti ricoveri pazienti asmatici»

Gianenrico Senna dell'Asma Center dell'Aoui di Verona: «Fumo passivo in età pediatrica è un fattore che favorisce l'insorgenza dell'asma nei bambini e aumenta la possibilità che possano diventare asmatici nel tempo»

Gianenrico Senna (Fermo immagine video Facebook)

Negli ultimi 20 anni sono diminuiti del 10-15% gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri dei pazienti asmatici. È dunque positivo il bilancio che la Siaaic (Società italiana di allergologia, asmologia e immunologia clinica) traccia della cosiddetta Legge Sirchia. Emanata nel gennaio del 2003, la norma prende il nome dall'allora ministro della salute Girolamo Sirchia e, per tutelare la salute dei non fumatori, vieta il fumo nei locali pubblici chiusi.

«L'asma è una malattia cronica delle vie aeree di natura infiammatoria, che interessa una vasta parte della popolazione - ha spiegato ad Ansa il presidente della Siaaic Mario di Gioacchino - Se una persona non ha caratteristiche patogenetiche, il fumo passivo non può causarla. Ma le persone che soffrono di asma bronchiale risentono in modo negativo degli effetti del fumo sia attivo che passivo, per la potente azione infiammatoria e la minore efficacia del trattamento farmacologico».

Il fumo attivo e quello passivo peggiorano l'andamento della malattia e la riacutizzano. E grazie alla Legge Sirchia i pazienti asmatici hanno avuto meno bisogno di cure ospedaliere. Pazienti che, in alcuni casi, sono anche bambini. «Il fumo passivo in età pediatrica è un fattore che favorisce l'insorgenza dell'asma nei bambini e aumenta la possibilità che possano diventare asmatici nel tempo - ha dichiarato Gianenrico Senna, professore di malattie respiratorie all'universita di Verona e direttore dell'Asma Center dell'Aoui - Inoltre l'esposizione al fumo passivo in età pre e post natale, aumenta il rischio di comparsa dell'asma dal 21 all'85%».

«I progressi che abbiamo ottenuto negli ultimi 20 anni grazie alla pulizia dell'aria dal fumo di sigaretta, rappresentano uno dei più importanti risultati di salute pubblica - hanno concluso gli esperti di Siaaic - Ma l'abitudine al fumo nei pazienti asmatici resta ancora molto alta e la frequenza della malattia è legata anche all'aumento del carico pollinico e dello smog. Servono ancora molti altri sforzi per proteggere le persone esposte al fumo passivo in casa. Ora bisognerebbe contrastare l'esposizione all'aereosol della sigaretta elettronica e dei dispositivi a tabacco riscaldato. Ci sono studi che indicano la presenza di sostanze potenzialmente nocive di questi vapori, i cui effetti sulla salute respiratoria sono poco chiari e praticamente sconosciuti nel lungo periodo».


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