Cronaca

Allarme Garda: "Lago svenduto al cemento"

D'Arienzo: "La Provincia assiste impassibile alla proliferazione dell'affarismo"

Allarme Garda: "Lago svenduto al cemento"
“L’ultimo canto del cigno prima di morire”

. Così i consiglieri provinciali Pd Vincenzo D’Arienzo e Franca Rizzi considerano gli interventi avanzati nell’ultimo Piano d’area dell’era Galan circa i territori del Gardesano. E sono molti i dubbi che entrambi sollevano circa le proposte, ritenute “fumose” e “frettolose”, sui cui la Giunta provinciale sembra immobile. Spiega D’Arienzo: “Ciò che desta maggiore preoccupazione è la mancanza di progettualità e le illusioni che vengono paventate dalla stessa Regione senza che la Provincia non si pronunci in merito”.

Dati alla mano, D’Arienzo punta il dito sul presunto incremento dei posti barca, degli alberghi e delle aree industriali che attualmente non sembrerebbero rientrare nei Piani di assetto territoriali in vigore. “Assisteremo ad una proliferazione dell’affarismo, una sorta di ‘liberi tutti’ ai commercianti del Garda, senza alcun impegno provinciale e regionale nell’accompagnare gli sviluppi. Ricordo che l’Expo 2015 a Milano è alle porte e la città e le zone lacustri sono state abbondantemente valutate come luogo ideale di destinazione del turismo extralberghiero. Per non parlare poi della viabilità, che per ora non garantisce nulla all’area: si dovrebbe invece ragionare già da subito alla tutela dell’asse Valeggio- Peschiera sulla costruzione del casello autostradale. E ancora la strategia per il collegamento tra lo snodo sempre più trafficato di Affi e l’alto Lago di Garda. Tematiche che dalla Regione sono state nascoste”.

A cingere la spalla a D’Arienzo è anche la consigliere Rizzi che riporta tutto alle competenze del palazzo Scaligero: “Le proposte della Regione sono suggestioni immaginifiche ed è da 15 anni che si latita sul tema. Il campus universitario che viene millantato è uno di questi. Bell’idea ma che alla base non presenta alcuno studio di fattibilità. E le responsabilità vanno a Venezia ma sicuramente anche qui in Provincia poiché ci aspettiamo un intervento che vincoli il paesaggio ambientale e naturalistico. Lo sviluppo indiscriminato porterà a delle scelte poco avvedute. Brilla l’assenza della Provincia poiché lo stesso Piano territoriale di coordinamento non è ancora stato promosso dal Consiglio. I singoli Comuni del Garda si stanno muovendo ma con logiche talvolta estremamente localistiche e mancano gli interventi provinciali di coordinamento proprio per questo”.


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