Cronaca

Associazione Coscioni: «Arena di Verona condannata per discriminazione verso i disabili»

Il tribunale scaligero ha dato ragione al ricorso promosso da Sofia Righetti, assistita dagli avvocati dell'associazione, contro Fondazione Arena di Verona, Arena di Verona s.r.l. e Vivo Concerti s.r.l.. All'interno dell'anfiteatro dovrà quindi essere installata una pedana rialzata

Arena di Verona - Foto Ennevi

Con ordinanza resa pubblica il 20 marzo, il Tribunale di Verona, prima sezione civile (giudice il dottor Massimo Vaccari) ha condannato Fondazione Arena di Verona, Arena di Verona s.r.l. e Vivo Concerti s.r.l. per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità, a causa della mancata fruibilità dei concerti di extra-lirica che si celebrano all’interno dell'anfiteatro scaligero.

Su ricorso promosso da Sofia Righetti, assistita dall’avvocato Alessandro Gerardi dell’Associazione Luca Coscioni, che ha divulgato la notizia con una nota, il tribunale scaligero avrebbe stabilito che «le persone con disabilità che accedono all’interno dell'Arena di Verona per assistere agli eventi dal vivo vengono discriminate rispetto a tutti gli altri spettatori perché i posti loro assegnati non gli consentono di fatto di assistere allo spettacolo. Durante i concerti, infatti, le persone sedute in platea si alzano in piedi, ballano e si spostano e quindi impediscono alle persone sedute in carrozzina dietro di loro di vedere il palco».

Le società che sovrintendono agli eventi di extra-lirica (Fondazione Arena di Verona e Arena di Verona s.r.l.) sarebbero state dunque «condannate a cessare la condotta discriminatoria mediante la realizzazione, entro il prossimo 31 dicembre, di una pedana rialzata da posizionare all’interno di Arena in grado di consentire anche alle persone con disabilità di assistere al concerto. Inoltre Fondazione Arena di Verona, Arena di Verone s.r.l. e Vivo Concerti s.r.l. sono state condannate in solido a risarcire il danno subìto da Sofia Righetti (Euro 3.500,00), nonché a pubblicare a loro spese, sul quotidiano Il Corriere della Sera, un estratto dell’ordinanza di condanna».

L'Associazione Luca Coscioni specifica che da tempo le persone con disabilità denunciavano il fatto di non riuscire a vedere i concerti di extra-lirica che vengono organizzati all’interno dell'anfiteatro scaligero e per i quali avevano pagato il biglietto a loro volta. Per questi motivi è stata fornita assistenza legale anche a un’altra ragazza con disabilità, Valentina Tomirotti, che non è riuscita a vedere il concerto di Coez del 29 settembre 2019. Il relativo procedimento civile promosso per condotta discriminatoria sempre a carico di Fondazione Arena di Verona e Vivo Concerti, dopo un primo rigetto del Tribunale di Mantova, è tuttora pendente presso la Corte di Appello di Brescia.

«Ora l’Associazione Luca Coscioni vigilerà affinché gli ordini e le prescrizioni impartite dal Tribunale di Verona vengano rigorosamente rispettati dalle società che sovrintendono e organizzano i concerti all’interno di Arena – dichiarano gli avvocati Alessandro Gerardi e Rocco Berardo dell'Associazione Luca Coscioni -. Nel contempo siamo consapevoli che il problema della fruibilità dei concerti per le persone con disabilità non è circoscritto solo all’Arena di Verona ma è esteso su tutto il territorio nazionale e riguarda palazzetti, stadi e tanti altri posti all’interno dei quali le postazioni dedicate alle persone con disabilità sono ubicate in fondo alla platea, lontane o comunque ai margini dal palco, in luoghi che rendono complicata e non ottimale la visione del concerto. Per questi motivi la decisione adottata dal Giudice Massimo Vaccari rappresenta un precedente importante per le future iniziative legali che la nostra Associazione promuoverà sul tema».


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