Cronaca

Comune, i conti 2009 "regalano" 10 milioni

Approvato il consuntivo. Il Consiglio si unisce solo per il genocidio armeno

Comune, i conti 2009 "regalano" 10 milioni

A conti fatti il Comune di Verona si trova con dieci milioni di euro in più da spendere. Il rendiconto di gestione 2009 che è stato approvato nella serata di giovedì con 31 voti a favore e 11 contrari, dice infatti che al Municipio le risorse non mancano. “La gestione di esercizio – ha spiegato l’assessore al Bilancio Pier Luigi Paloschi – si è conclusa con un avanzo di amministrazione di 13.052.601 euro, di cui 3 milioni già applicati al bilancio 2010 e 10 invece ancora disponibili, che destineremo dopo aver monitorato nel prossimo trimestre l’andamento delle entrate. L’avanzo deriva dal miglioramento della gestione dei residui per euro 5.954.331 euro (che a sua volta risulta dalla differenza tra i 2.256.108 euro dei residui attivi e gli 8.210.439 euro dei residui passivi), dal miglioramento della gestione di competenza per euro 7.067.699 e da una quota residua dell’avanzo 2008. Nel bilancio consuntivo siamo riusciti con soddisfazione a rispettare il patto di stabilità e a pagare tutti i debiti e le fatture”. Non poche, comunque, le critiche piovute dall’opposizione. Per Roberto Uboldi del PD “l’immagine che esce dal bilancio consuntivo dimostra una sostanziale discontinuità dell’Amministrazione”. “Sono stati eliminati crediti degli anni ’90 motivando che questi ultimi non erano più esigibili”, ha sottolineato poi il consigliere di Verona civica Edoardo Tisato, mentre per Maria Luisa Albrigi del PD “per quanto riguarda la cultura e l’istruzione si trascurano in bilancio le 2 biblioteche del carcere, gli asili nido e le scuole professionali”. Mentre il suo colleghi di partito Paolo Zanotto, Giancarlo Montagnoli e Fabio Segattini denunciavano una fuga da Verona di cittadini dovuta a “mancanza di investimenti in edilizia residenziale pubblica” e l’inesistenza “di scelte importanti e realistiche”. E se la maggioranza ha poi votato contro un emendamento del capogruppo Pd Stefania Sartori che prevedeva di utilizzare 3 milioni di euro dell’avanzo per istituire un fondo anticrisi a favore dei veronesi in difficoltà, tutti si sono trovati alla fine d’accordo sull’ordine del giorno presentato dal presidente del Consiglio comunale Pieralfonso Fratta Pasini e sottoscritto da tutti i capigruppo, per il “Riconoscimento del genocidio della popolazione armena”. Il documento invita il sindaco ed il presidente del Consiglio a farsi promotori nei confronti del Parlamento italiano affinché riconosca il genocidio degli armeni sulla base delle risoluzioni già assunte dall’O.N.U., dal Parlamento europeo, dal Congresso degli Stati Uniti d’America e da numerose nazioni di tutto il mondo e sottolinea la volontà del Consiglio comunale di ricordare il genocidio del popolo armeno realizzando una manifestazione con convegno, mostra fotografica, rassegna cinematografica ed intitolando una strada o un parco alle vittime della strage.


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