Cronaca

Controllo di vicinato a San Bonifacio, Cafagna: «Prezioso strumento di sicurezza»

Il prefetto e il sindaco Provoli hanno firmato il protocollo che mira a stimolare la partecipazione attiva dei cittadini in materia di sicurezza urbana e aspira a diventare un modello per tutta la provincia

Provoli e Cafagna

Ieri, 20 ottobre, alla presenza dei vertici provinciali delle forze dell'ordine, il prefetto di Verona Donato Cafagna e il sindaco Giampaolo Provoli hanno firmato il protocollo d'intesa per l'attivazione del "controllo di vicinato" a San Bonifacio (qui il testo del protocollo).
Un'iniziativa, accennata dal prefetto Cafagna durante l'ultima riunione del Cosp (Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica), che mira a stimolare la partecipazione attiva dei cittadini in materia di sicurezza urbana. Non si tratta del primo progetto di controllo di vicinato attivato in provincia di Verona, ma aspira a diventare un modello per tutti i Comuni, essendo il frutto di una stretta collaborazione tra il amministrazione comunale, prefettura e forze dell'ordine.


(Provoli e Cafagna presentano il protocollo insieme ai rappresentanti delle forze dell'ordine)

Il cuore del controllo di vicinato che partirà a San Bonifacio saranno i gruppi di cittadini che potranno fornire informazioni utili agli operatori delle forze dell'ordine. Questi gruppi saranno individuati dal Comune e saranno coordinati da referenti qualificati e adeguatamente formati.
I cittadini potranno riferire fatti e circostanze su un'ampia casistica di fenomeni non immediatamente riconducibili ad attività criminali, ma capaci di incidere sulla complessiva qualità della vita dei quartieri. Le informazioni dei cittadini dovranno passare attraverso i coordinatori, i quali opereranno un vaglio preliminare e poi inoltreranno le segnalazioni alla polizia Locale ed ai rappresentanti territoriali delle forze dell'ordine.
Le informazioni potranno far partire iniziative istituzionali diversificate a seconda della natura delle situazioni: dalle opere di miglioramento e riqualificazione urbana ad azioni di sostegno da parte dei servizi sociali comunali rispetto a casi di marginalità o disagio sociale, fino a veri e propri interventi mirati delle forze dell'ordine nei casi di illegalità o di effettivo pericolo per la sicurezza e l'incolumità pubblica.

Nel caso in cui i cittadini fossero testimoni di un reato, le segnalazioni non dovranno passare attraverso il controllo di vicinato ma bisogna sempre contattare i numeri di emergenza come il 112, il 113 o il 117.

In nessun caso, infine, i cittadini coinvolti nel controllo di vicinato hanno l'autorizzazione ad intraprendere iniziative personali.

«Lo spirito del controllo di vicinato - ha dichiarato il prefetto - è quello di lavorare, attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, all’innalzamento degli standard di sicurezza del territorio, agendo in chiave preventiva rispetto a situazioni di degrado urbano, disagio sociale o comunque capaci di turbare l’ordinato vivere civile e la tranquillità pubblica. Il patto potrà fungere da modello per altre amministrazioni locali della provincia che riterranno di avvalersi di questo prezioso strumento di sicurezza integrata e partecipata».

Ai cittadini di San Bonifacio, il progetto sul controllo di vicinato sarà presentato domani, 22 ottobre, dalle 15 alle 17 nella sala civica Barbarani di Via Marconi.


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