Cronaca

Imu sulle scuole paritarie: sentenza della Cassazione considerata "vergognosa"

Da Luca Zaia a Salvatore Papadia all'assessore Alberto Benetti, molti i politici locali che bocciano l'idea di far pagare la tassa sugli immobili alle scuole religiose. Ma i tosiani attaccano il governatore

Accogliendo un ricorso del Comune di Livorno, la Cassazione ha sentenziato che le scuole paritarie religiose dovranno pagare l'IMU; al momento, non essendo sottoposti a questo tipo di imposta, gli istituti, nel loro complesso, risparmiano circa 500 milioni di euro all'anno. Per Luca Zaia far pagare l'ex ICI alle scuole gestite dagli enti religiosi è vergognoso, ma il capo del suo partito, Matteo Salvini la pensa diversamente. Contro la sentenza, anche i politici veronesi, come l'assessore Alberto Benetti.

Su L'Arena, le dichiarazioni di Zaia: "In Veneto, le scuole paritarie educano circa 90 mila bambini, che non troverebbero comunque una struttura pubblica. Seguendo questa filosofia si andrà a tassare ogni elemento di formazione, e penso che ciò sia lesivo della libertà di scelta. Penso che sia disdicevole far cassa tassando le scuole private, in questo caso scuole gestite da religiosi. Anche alla luce del fatto che contemporaneamente assistiamo a continui stanziamenti a favore di Regioni che sono ormai in default finanziario e sui quali non si fa mai una riflessione. Quindi siamo contrari su tutta la linea".

Tuttavia, come dimostrano i tosiani e il deputato Roberto Caon, ora appartenente al movimento politico Fare!, il leader del Lega Nord avrebbe tutt'altra opinione. Sempre su L'Arena, le dichirazioni di Caon: "Prendiamo atto che Luca Zaia ha apertamente sconfessato la linea del suo segretario Matteo Salvini sul pagamento dell'Ici alle scuole cattoliche, che in Veneto provocherebbe un danno enorme a quasi centomila famiglie. Restiamo comunque certi che la presa di distanza del presidente del Veneto dalle parole di Salvini non servirà a fermare la deriva populista e demagogica che il segretario della Lega Nord ha intrapreso da tempo contro la Chiesa. Noi siamo a favore della pluralità dell'insegnamento e dalla parte di chi, come nel caso delle scuole cattoliche, oltre ad avere una funzione educativa svolge un importante ruolo sociale per il nostro Paese".

La questione ha però creato dissidi anche all'interno della maggioranza Tosi. In particolare, il consigliere Salvatore Papadia, sul quotidiano L'Arena, dichiara: "Nessuno può negare l'importanza del ruolo delle scuole cattoliche e il Comune di Verona l'ha sempre riconosciuto esentandole dal pagamento di questo odioso tributo. Più che merito di un singolo assessore, leggi Benetti, si tratta di una scelta della maggioranza, condivisa anche da parte dell'opposizione".

Lo stesso Benetti si era espresso contro la sentenza della Cassazione considerata "una follia. Applicata alle scuole materne, sarebbe un grave danno e le metterebbe in assoluta crisi. E alla fine, a rimetterci, sarebbero gli utenti, cioè i bambini e le loro famiglie. Non è questione di colore politico, ma un dato oggettivo. Se le scuole religiose fossero messe in condizioni tali da essere costrette a chiudere, chi svolgerebbe poi la loro funzione? Le materne cattoliche in città sono 37, le statali 18: la metà. Chi compenserebbe la perdita dei posti? L'iniziativa del Comune di Livorno fa riferimento, purtroppo, a una precisa ideologia. Io invece ribadisco la grande funzione delle scuole paritarie. Penso che, se anche a Verona si farà pagare l'Imu agli istituti scolastici religiosi, il Comune dovrà provvedere a compensare l'esborso con un contributo".

La vita per le scuole paritarie, e non solo per quelle religiose che rappresentano il 63% del totale, sembra farsi sempre più dura. Ad Arcole, per esempio, il Comune ha deliberato che le convezioni con le scuole paritarie del territorio saranno stipulate solo se queste non introduranno nel programma "l'ideologia del gender".


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