Cronaca

L'inesperienza alla base della tassa di soggiorno

Il balzello dovuto alla ricerca di risorse economiche per le quali non rendere conto agli elettori

L'inesperienza alla base della tassa di soggiorno

È notizia di questi giorni, nel generale silenzio dei rappresentanti di categoria veronesi, il progetto di introduzione a livello nazionale di una riedizione della tassa di soggiorno da estendere a tutti i capoluoghi di provincia e, quando la decisione dovesse essere assunta dai consigli provinciali, ad altri comuni con interessi turistici. Ancora una volta l’insipienza dei nostri politici calpesta le ragioni di opportunità economica alla ricerca spasmodica di risorse finanziarie per le quali non rendere conto ai loro elettori. E chi dice che è la soluzione di tutti i mali, mente sapendo di mentire.

La bozza di provvedimento dimostra che chi ha posto il problema del federalismo fiscale come bandiera della propria partecipazione al governo ha in mente l’introduzione di nuove tasse e balzelli per dare ossigeno a comuni, provincie e regioni senza incidere nella qualità della spesa e senza curarsi quale sarà il saldo per i contribuenti. E siccome le sorti del governo, alla luce dei fatti di cronaca che riempiono le prime pagine di tutti i media nazionali, sono ostaggio di chi vuole raggiungere i propri obiettivi a tutti i costi, c’è da chiedersi seriamente, ed io lo faccio da elettore deluso, se valga veramente la pena di proseguire con questo governo e questo parlamento e non, invece, di chiedere finalmente agli elettori cosa pensano della situazione, con tutti i problemi che ci saranno a convincere il 40 per cento degli indecisi del corpo elettorale a ridare il proprio voto ad uno schieramento che tanto consenso ha sprecato in questi anni.

Ed alle sirene di verde vestite che hanno ammaliato chi li ha votati nell’ultima tornata elettorale regionale, raggiungendo il governo del veneto, vorrei ricordare sia le promesse elettorali, testimoniate da ripetute dichiarazioni avverse l’introduzione di qualsivoglia tassa o aggravio che avesse dovuto colpire gli abitanti della nostra regione, sia l’esperienza locale quando a seguito dell’introduzione della tassa sugli autobus turistici non sono seguite ne’ rendicontazioni ne’ tanto meno investimenti sulla promozione della città. Non è un caso se chi ha definito “una porcata” la legge elettorale vigente, avendo avuto tanto responsabilità nel redigerla, è anche il promotore dei provvedimenti in discussione; evitiamo la beffa di ascoltare pari appellativo dopo la sua approvazione ed introduzione. Diciamo tutti no all’introduzione di una nuova tassa di soggiorno.


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