Cronaca

Tre morti in tre settimane. Dubbi sulla sicurezza nelle acque del Lago di Garda

I recenti fatti di cronaca che hanno visto tre decessi per annegamento e due tragedie sfiorate, riportano in auge il problema della sicurezza dei bagnanti sul Garda. Il nodo da sciogliere è sempre la scarsità di risorse

Nelle ultime tre settimane sul Lago di Garda sponda veronese, si sono verificati tre casi di morte per annegamento. Inevitabile dunque che si torni a parlare della sicurezza dei bagnanti e dei relativi sistemi di controllo, prevenzione e salvataggio. Nella precedente estate in totale i morti erano stati soltanto due. Quest’anno ai recenti decessi si aggiungono inoltre due tragedie mancate: un salvataggio nella serata di martedì a Torri che ha visto protagonista un ragazzo e, domenica sera a Peschiera, dove l’unità cinofila salvamento in acqua degli Alpini ha tratto in salvo un bambino di soli 10 anni in pericolo di vita.

I controlli e le operazioni di sorveglianza sul Lago di Garda, sono normalmente affidati alla squadra nautica della Polizia con sede a Peschiera e alla Guardia costiera di Salò e Garda. Durante il weekend, si aggiungono inoltre una serie di associazioni di volontariato a supportare un’attività come questa d’importanza fondamentale. Restano tuttavia scopertei i giorni infrasettimanali e le ore serali, durante le quali non a caso si sono, infatti, verificate le ultime morti.

L’opinione condivisa pare essere quella che si debba quanto più possibile creare una rete solidale, in grado di far cooperare strutture private di servizi rivolti ai bagnati ed enti pubblici locali. È il caso virtuoso di Garda dove, stando alle parole riportate dall’Arena, spiega il sindaco Antonio Pasotti “ogni chiosco dato in concessione ha un proprio bagnino, requisito base che inseriamo nei bandi per l'affidamento della gestione”.

In realtà però a livello generalizzato il grosso problema sembra essere quello economico, tanto che, senza nuovi fondi, l’idea di mettere in sicurezza i bagnanti tutti i giorni e a ogni ora pare a molti soltanto una lontana utopia. Di qui anche la straordinaria importanza delle molte associazioni di volontariato che, spesso a fronte di parziali rimborsi spese, coadiuvano le forze istituzionali preposte al monitoraggio delle acque lacustri.


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