Cronaca

Dà un nome falso per nascondere i suoi "alias" e finisce in manette

Il controllo approfondito dei carabinieri ha portato alla luce tutti i suoi precedenti e i provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale che già pendevano sulla sua testa

I controlli del territorio hanno dato i loro frutti e nella serata di venerdì i carabinieri della stazione di Bussolengo hanno tratto in arresto un uomo, dopo averlo colto in flagranza del reato di false attestazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità. 

Durante un servizio di perlustrazione, la pattuglia ha notato due persone aggirarsi nella zona della banca Unicredti situata in piazza XXVI Aprile e ha deciso quindi di compiere alcune verifiche. Alla richiesta di documenti, uno dei due li ha forniti subito, mentre l'altro ha dichiarato di non averli con sé, riferendo di essere straniero ma regolarmente soggiornante sul territorio nazionale. I militari allora lo hanno invitato a fornire ulteriori informazioni sulla sua presenza a Bussolengo e questi ha spiegato di essere solamente di passaggio e senza fissa dimora. 
Così, sospettando che potesse aver detto il falso, gli uomini dell'Arma lo hanno condotto in caserma per sottoporlo ad accertamenti più appofonditi sulla propria identità, come i rilievi fotografici, dattiloscopici e antropometrici (ovvero il fotosegnalamento). Prima però è stato fornito all'uomo un “foglio notizie” affinché potesse fornire le proprie generalità e anche l'ammonimento che se avesse dichiarato il falso sarebbe andato incontro a conseguenze penali. Dopodiché è partito il riscontro sulla banca dati delle forze di polizia con le informazioni da lui fornite, il quale ha dato esito negativo: l'uomo risultava sconosciuto in Italia
A risolvere il mistero ci ha pensato il successivo fotosegnalamento, dal quale è emerso che si trattava di H. S., cittadino marocchino, classe 1980 e pregiudicato. Il controllo ha permesso di scoprire che il nordafricano era già stato identificato in un altri controlli eseguiti in Italia, ma aveva sempre fornito differenti generalità. Dal controllo in Banca Dati, a carico dei vari “alias”, è risultato un quadro ben più allarmante: H. S. risultava infatti già condannato per diversi reati contro la persona, già sottoposto a provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale e a suo carico pendeva l’esecuzione di un ulteriore ordine di espulsione emesso dal Questore della Provincia di Reggio Calabria il 3 luglio 2010.

L'uomo è stato quindi dichiarato in arresto e sabato mattina è stato giudicato in mattinata con rito direttissimo presso il Tribunale di Verona, all’esito del quale è stato condannato a 8 mesi di reclusione, pena sospesa.


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