Cronaca

Omicidio Maltesi, Fontana chiede scusa: «Provo enorme sofferenza. Sono pentito»

Gli avvocati difensori hanno contestato le aggravanti ed hanno chiesto per il loro cliente il minimo della pena

Davide Fontana (Foto Milano Today)

L'imputato ha chiesto scusa ed i suoi avvocati hanno chiesto per lui il minimo della pena. Ieri, 5 giugno, si è tenuta nel tribunale di Busto Arsizio una nuova udienza del processo per la morte della 26enne Carol Maltesi. La settimana scorsa era stata ascolta la voce del pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra che per l'unico accusato, il reo confesso Davide Fontana, non ha mostrato clemenza, richiedendo ai giudici una condanna all'ergastolo. Ieri, la parola è stata data alla difesa, la quale non vuole dai giudici una sentenza da «giustizia da Colosseo», come riportato da Ansa.

Ma ieri ha soprattutto parlato lui, il 43enne Davide Fontana, pentito per il delitto da lui compiuto. Fontana è accusato di omicidio volontario e di distruzione e occultamento di cadavere, con diverse aggravanti. L'uomo era il vicino di casa di Carol Maltesi, a Rescaldina in provincia di Milano. E con la ragazza aveva avuto anche una breve relazione. Nel gennaio dell'anno scorso, lui ha ucciso la vittima e ne ha smembrato il corpo. Corpo che dopo alcune settimane è stato abbandonato dall'imputato in provincia di Brescia. Di fronte a queste accuse, Fontana ha dichiarato: «So di poter sembrare parecchio distaccato e controllato, provo un'enorme sofferenza ogni giorno. Sono pentito per quello che ho fatto e non so se riuscirò mai a perdonarmi. Voglio chiedere scusa a tutti, in particolare ai familiari di Carol e a suo figlio». Figlio che vive nel Veronese insieme all'ex compagno di Carol Maltesi. Proprio per stare più vicino al piccolo, la 26enne voleva trasferirsi a Verona. Una separazione che, secondo l'accusa, rappresenterebbe il movente del delitto.

Ma la ricostruzione del pm è stata in parte contestata da Stefano Paloschi e Giulia Ruggeri, gli avvocati difensori di Davide Fontana. I due legali hanno chiesto l'annullamento delle aggravanti ed il riconoscimento delle attenuanti generiche per il loro cliente. Per i suoi avvocati, Fontana deve essere condannato ma con il minimo della pena. Per Paloschi e Ruggeri, infatti, il delitto di Fontana non sarebbe stato premeditato ma sarebbe stato un delitto d'impeto.


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