Cronaca

Parco Natura Viva. Per la prima volta arriva in Italia una coppia di cercopiteco barbuto

"Questa specie è vittima della perdita di habitat a causa dell’espansione agricola e della caccia illegale”, ha spiegato Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del parco zoologico di Bussolengo

Nonostante la pioggia che continua a cadere in questi giorni, Harry avrebbe continuato volentieri ad esplorare l’esterno del suo nuovo reparto al Parco Natura Viva di Bussolengo. Ma Kamili, più timida e meno temeraria, lo ha tenuto all’interno con l’astuzia: una buona sessione di pulizia del pelo e il suo compagno ha ceduto alle lusinghe. Harry e Kamili sono la prima coppia di cercopiteco barbuto ad approdare in un parco zoologico italiano e, prima di qualche giorno fa, non si erano mai incontrati.

Nato a Parigi lui e in Inghilterra lei, Harry e Kamili sono giunti al Parco Natura Viva perché inseriti nel programma europeo di conservazione ex situ: vulnerabili di estinzione, ai due cercopitechi barbuti è demandato il compito di costituire una riserva genetica che in natura va scomparendo.
Siamo la prima struttura ad ospitarli in Italia e la quattordicesima in Europa, che registra un totale di 59 individui - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo -. Nel frattempo però, nelle foreste della faglia albertina tra Congo, Rwanda, Uganda e Burundi, questa specie è vittima della perdita di habitat a causa dell’espansione agricola e della caccia illegale”. Dalla fitta “barba” bianca intorno al collo e sotto il mento, dalla lunga coda e dal manto nero-marrone, i due primati sono una coppia solo da qualche giorno ma hanno dimostrato un feeling immediato. “Kamili si è fidata subito di Harry, più adulto e più esperto di lei”, continua Avesani Zaborra. “I 10 anni di differenza hanno descritto una dinamica sana nella coppia, secondo la quale è Harry a guidare gli spostamenti. A parte quando piove e lei lo dissuade”. Kamili non perde mai di vista il suo nuovo compagno, accetta ogni sua attenzione e in fatto di ciotole, quella di Harry è di certo più appetibile. “Anche per loro, il nostro impegno giornaliero è concentrato nella necessità che essi sviluppino il proprio carattere individuale secondo le caratteristiche della specie e che abbiano sempre a disposizione stimoli manipolativi, olfattivi e cognitivi. Poi, “se son rose fioriranno”, conclude Avesani Zaborra.


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