Cronaca

Caso Pfas-Chemviron, l'Ulss 9 replica: «I carabinieri del NOE non contraddicono lo Spisal»

La precisazione dell'azienda sanitaria fa in riferimento all'articolo pubblicato su VicenzaToday e VeronaSera a firma di Marco Milioni, in merito ad alcune criticità relative alla ditta legnaghese

L'ingresso dell'ex Miteni

In riferimento all'articolo di VicenzaToday e VeronaSera, pubblicato online il 12 luglio 2022 (link in calce), «Lo Spisal - Ulss 9 Scaligera precisa che, in rapporto al sopralluogo del 16 giugno 2022 alla ditta Chemviron Italia di Legnago, i carabinieri del NOE non contraddicono lo Spisal, come evidenziato dal titolo dell'articolo, perché i militari del nucleo operativo Ecologico hanno effettuato il sopralluogo di cui si parla insieme ai tecnici dello stesso Spisal, che sta monitorando da tempo, e con attenzione, la situazione alla ditta di Legnago».
È la nota di precisazione che arriva dall'Ulss 9 Scaligera, in riferimento all'articolo pubblicato su VicenzaToday e VeronaSera a firma di Marco Milioni, in merito ad alcune criticità relative alla ditta legnaghese, incaricata di trattare i filtri a carbone attivo con cui i gestori del ciclo idrico integrato depurano l'acqua contaminata a causa dell'inquinamento da derivati del fluoro della falda e delle acque potabili addebitato alla Trissinese Miteni, oggi a processo

«Il Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro dell'Ulss 9 - prosegue la nota - precisa inoltre che il 19 novembre 2021 ha effettuato un sopralluogo, su esposto del gruppo Mamme No Pfas, presso lo stabilimento di Legnago della ditta Chemviron Italia Srl. Il sopralluogo è stato effettuato a sorpresa, in presenza del datore di lavoro, coinvolgendo il rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza e la Responsabile HSEQ (Salute Sicurezza Ambiente e Qualità) dell'azienda.
Nel corso di tale sopralluogo non si sono riscontrate situazioni di rischio per lavoratori e, in base alle indagini ambientali effettuate dall'Arpav (relazione del gennaio 2020) che documentava la presenza di tracce di Pfas nelle emissioni del camino dello stabilimento e presenze trascurabili nell'area circostante l'azienda, si decideva di concludere l'intervento senza ulteriori provvedimenti. Di questo venivano informate le esponenti di Mamme No Pfas.
Successivamente lo Spisal è stato contattato dai carabinieri del NOE per effettuare un sopralluogo congiunto il 16 giugno scorso. Nel corso di tale sopralluogo si sono riscontrate delle criticità e per tale motivo lo Spisal sta valutando i provvedimenti da adottare al fine di eliminare e ridurre al livello più basso tecnicamente possibile l'esposizione dei lavoratori alla polvere di carbone.
Per quanto riguarda l'eventuale esposizione dei lavoratori della Chemviron a Pfas, lo Spisal sta monitorando con attenzione la situazione e ha analizzato da una parte i dati ambientali di Arpav più sopra richiamati e dall'altra ha raccolto i dati relativi ai lavoratori che sono stati invitati nel programma di screening.
Dei lavoratori selezionati dalla Regione Veneto, residenti nei Comuni dell'area rossa, purtroppo quasi la metà non si è presentata all'invito e, tra coloro che hanno aderito, solo in un numero esiguo di questi si sono rilevati valori superiori alla norma.
Lo Spisal mantiene comunque monitorata questa situazione: altri lavoratori della Chemviron, infatti, sono stati convocati per le prossime settimane. Precisiamo inoltre che molto personale della Chemviron abita in Comuni che non rientrano nel programma di screening e pertanto un'eventuale estensione dell'invito a questi lavoratori dovrà essere autorizzata dalla Regione Veneto
». ha conclusio l'azienda sanitaria.


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