Cronaca

Università, inaugurato il polo Santa Marta e l'anno accademico: presente Romano Prodi

“E’ stato un percorso lungo, che ha visto succedersi tre sindaci, Michela Sironi, Paolo Zanotto e Flavio Tosi, e tre rettori, Elio Mosele, Alessandro Mazzucco e Nicola Sartor, ma la bellezza degli spazi che inauguriamo oggi ripaga della lunga attesa"

E’ stato un percorso lungo, che ha visto succedersi tre sindaci, Michela Sironi, Paolo Zanotto e Flavio Tosi, e tre rettori, Elio Mosele, Alessandro Mazzucco e Nicola Sartor, ma la bellezza degli spazi che inauguriamo oggi ripaga della lunga attesa. Un progetto di restauro che ha visto impegnata l’Università insieme a tutte le istituzioni cittadine, con l’obiettivo comune di rendere usufruibile a tutta la città questo splendido sito nel cuore di Veronetta. A breve inizieranno i lavori per la realizzazione del campus; gli studenti devono avere aule e strumenti tecnologici ma anche aree di aggregazione, spazi verdi e impianti sportivi. Valuteremo presto, con il Magnifico Rettore e il nuovo Soprintendente, a quali finalità dedicare il Silos di levante, che si presenta con una struttura più complessa rispetto a quello di ponente, ma di sicuro gli spazi disponibili saranno tutti a servizio degli studenti”.
Questo, in sintesi, l’indirizzo di saluto del Sindaco Flavio Tosi, intervenuto questa mattina all’inaugurazione del 33° anno accademico dell’Università di Verona, a cui è seguita la visita al nuovo Polo universitario Santa Marta.

"Invitando le giovani generazioni a impegnarsi in un urgente lavoro di immaginazione, europei di un'Europa ancora da venire ma che ha già un passato e abbisogna di un futuro, dichiaro aperto il 33° anno accademico". Queste le parole riportate da L'Arena del rettore Nicola Sartor. Ma alla cerimonia era presente anche il professor Romano Prodi, che ha tenuto una Lectio Magistralis: "Nel Rinascimento gli stati italiani erano i primi nella scienza, nella tecnologia, nell'arte militare, nella banca, nella finanza. Erano veramente il centro del mondo. Poi è avvenuta la prima globalizzazione: la scoperta dell'America. E l'Italia è scomparsa dalla carta geografica. Siamo nell'era della seconda globalizzazione, quella delle reti: Google, Apple, Alibaba, Amazon, tutte americane o cinesi, non ce n'è una europea:con un'Europa divisa stiamo uccidendo il futuro dei nostri figli. Siamo un gigante economico che, a causa della sua divisione interna, ha irrilevanza politica. E' come se l'Europa avesse perso la sua energia e vivesse nella paura. Paura dei migranti, paura della crisi economia. Bisogna uscire da questa condizione, perché la vera solidarietà può nascere solo da una politica comune". 


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