Cronaca

Processo Pfas, Angeletti (IZSVe): «Contaminata la catena alimentare»

Nuova udienza del procedimento che vede imputati di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, per l'inquinamento che ha colpito la zona compresa tra le province di Vicenza, Verona e Padova

L'ingresso dell'ex Miteni

Lo scarico nell’ambiente degli scarti di lavorazione industriale da parte di Miteni, e senza particolari precauzioni adottate per la tutela dell’ecosistema, avrebbe provocato nel corso dei decenni una seria contaminazione della catena alimentare, tra cui la fauna ittica.
È la deposizione rilasciata il 27 aprile dal dirigente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Roberto Angeletti, a capo della struttura complessa SCS2-Chimica che per l’IZSVe fornisce supporto tecnico-scientifico ai piani di sicurezza alimentare con specifico riferimento al controllo ufficiale degli alimenti, ai piani di monitoraggio regionale e all’attività di ricerca. Angeletti infatti è stato chiamato in causa nell'ambito del processo relativo al grave inquinamento che ha colpito la zona del Veneto compresa tra le province di Vicenza, Verona e Padova, per il quale sono imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.

Prima i PFOS e PFOA, poi i PFAS prodotti da Miteni, a causa della loro persistenza ambientale e alla possibilità di accumularsi negli organismi, avrebbero compromesso la salubrità dei prodotti animali consumati dai cittadini residenti nelle zone rossa e arancione.
A ribadirlo in sintesi è lo studio dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, su campionamenti di alimenti di origine animale, avvenuto fra il 2016 e il 2017 e citato dal dottor Roberto Angeletti dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Vicenza.
Rispondendo anche alle domande dell’avvocato Marco Tonellotto che, con i colleghi Angelo Merlin e Vittore d’Acquarone, assiste Acque del Chiampo, Viacqua, Acquevenete e Acque Veronesi, Angeletti ha confermato che lo studio rientra nel Piano di monitoraggio regionale dei PFAS, in relazione all’esposizione degli alimenti e materiali a contatto presenti sul mercato.


Si parla di