Cronaca

Prova a suicidarsi in casa: Polizia salva una 25enne grazie ad una telefonata

I messaggi inviati ad un amico hanno fatto scattare in lui il campanello d'allarme e si è subito rivolto al 113, che è intervenuto immediatamente presso l'abitazione della ragazza, riuscendo a salvarla

La Polizia di Verona ha scongiurato il tentativo di suicidio messo in atto da una donna di 25 anni, grazie alla segnalazione di un amico di questa che si è subito rivolto alle forze dell'ordine per cercare di impedire la tragedia.

La vicenda ha avuto inizio intorno alle 23.30 del 2 aprile, quando un uomo residente a Milano si è messo in contatto con il 113: molto agitato, il cittadino ha avvisato la Polizia delle intenzioni di un'amica, residente a Verona, di mettere fine alla propria vita. A scatenare l'allerta sono state alcune foto inviate al richiedente dalla 25enne, che facevano capire il suo intento. 

Da Milano quindi è stato lanciato l'allarme a Verona, con il personale delle Volanti che si è subito diretto all'abitazione della giovane, situata in via Urbano III a Verona. Arrivati sul posto, gli agenti sono entrati nel complesso condiminiale e hanno cercato di mettersi in contatto con la 25enne, la quale però non ha risposto. I poliziotti allora hanno chiesto l'intervento dei vigili del fuoco per entrare nell'appartamento, ma la loro insistenza nell'invocare il nome della giovane e nel bussare alla porta, sono state premiate dalla coinquilina della giovane, che li ha fatti entrare. Ignara di cosa stesse succedendo, la convivente ha detto che la ragazza segnalata doveva trovarsi al piano superiore, nella propria stanza. 
Gli operatori allora si sono precipitati su per le scale, trovando la 25enne all’interno del bagno, accasciata sulla vasca e con in mano un grosso coltello da cucina, con il quale si era autoinflitta profonde ferite sul polso sinistro. Dopo averla disarmata, i poliziotti si sono adoperati per rallentare la perdita di sangue, in attesa del personale sanitario: nel frattempo nella stanza è stata rinvenuta una bottiglia di superalcolico che la giovane, ancora cosciente, ha affermato di aver ingerito insieme a degli psicofarmaci, prima di tentare il gesto estremo. 

Dopo le prime cure prestate dai medici del 118, la ragazza di origini moldave è stata trasportata al Pronto Soccorso di Borgo Trento per curare le ferite che si era autoinflitta e per essere sottoposta a visita specialistica psichiatrica.


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