Cronaca

Alessandro Maria, eseguito il trapianto di cellule staminali: si torna a sperare

Dopo gli esami del caso, tra i due genitori è stato selezionato il padre veronese per essere il donatore di cellule staminali emopoietiche: il percorso trapiantologico ultimato entro gennaio

Alessandro Maria - ph Facebook

Il piccolo Alessandro Maria, il bambino affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH) il cui padre è un veronese, trasferito a fine novembre dall'Ospedale Great Ormond Street di Londra presso l'Ospedale Bambino Gesù di Roma, è stato sottoposto, come da programma precedentemente annunciato, a trapianto di cellule staminali emopoietiche. Nei giorni scorsi, fanno sapere in una nota dall'Ospedale capitolino, erano stati completati tutti gli screening necessari per identificare, tra i due genitori, il donatore di cellule staminali emopoietiche ed è stato, a tal fine, selezionato il padre. Il bambino nel corso dell'ultima settimana ha ricevuto la terapia di preparazione al trapianto mirata a distruggere le cellule portatrici del difetto genetico responsabile della patologia.

Le cellule del padre, dopo essere state mobilizzate e raccolte dal sangue periferico, sono state opportunamente manipolate e infuse nel bambino nella giornata di ieri. Bisognerà ora attendere il decorso dei prossimi giorni, sorvegliando adeguatamente che non insorgano complicanze e che non si manifesti il rigetto delle cellule trapiantate, potenziale complicanza che potrebbe essere il problema principale per questo bambino. Il percorso trapiantologico potrà dirsi compiutamente realizzato presumibilmente prima della fine del mese di gennaio.

La famiglia del piccolo Alessandro Maria ha espresso la volontà di mantenere anche nei prossimi giorni lo stesso riserbo osservato fino ad ora. Con l'occasione, inoltre, i familiari hanno espresso il loro ringraziamento ancora una volta verso tutte le persone che continuano a seguire con affetto la vicenda: 

«Il Ministro della Sanità ed il suo staff per il sostegno e l'attenzione ricevuti; il Centro Nazionale Trapianti e l'ADMO per l'impegno profuso nelle piazze italiane; i donatori nuovi e futuri che hanno deciso di dare una nuova speranza a tutte le persone malate ed in attesa di un trapianto di midollo osseo per continuare a vivere; le diverse aziende ed associazioni ed in particolare il Gruppo UniCredit, oltre che per il sostegno che ci ha dato, - scrivono i genitori di Alessandro in una nota - anche per le numerose iniziative di sensibilizzazione alla donazione che ha promosso sia in Italia che all'estero e, non da ultimo per importanza, l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con tutti i medici e gli infermieri assiduamente impegnati nella qualificata e affettuosa assistenza prestata in queste ultime settimane. Rivolgiamo un sentito ringraziamento anche al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) Italiano e al National Health System (NHS) Inglese per avere reso possibile un trattamento così medicalmente sofisticato e di alto profilo».


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