Cronaca

Udienza sul caso citrobacter, i genitori di Alice: «Ci saremo sempre»

I genitori della bimba uccisa dal batterio sono stati risarciti e non sono tra le parti civili, ma vogliono seguire l'intero procedimento. Ancora in sospeso la richiesta di rinvio a giudizio

Ospedale della donna e del bambino (Foto di repertorio)

Non è stata risolutiva l'udienza preliminare di ieri, 21 dicembre, sul caso citrobacter a Verona. Le difese dei sette imputati hanno sollevato dei dubbi su cui l'ultima parola spetta alla giudice per le udienze preliminari Livia Magri. La gup farà conoscere la propria decisione nella prossima udienza dell'8 febbraio. E quindi è tutto rimandato al prossimo anno, anche se questo non scoraggia i genitori delle piccole vittime.

«Siamo in aula oggi e lo saremo anche alle prossime udienze. Abbiamo piena fiducia nella giustizia e la verità dovrà venire a galla. Ci saremo sempre», hanno dichiarato a Laura Tedesco del Corriere di Verona i genitori di Alice, la neonata morta all'ospedale della donna e del bambino di Borgo Trento per un'infezione da citrobacter. Aoui li ha già risarciti e quindi loro non si sono costituiti parte civile. Ma c'erano lo stesso ieri e ci saranno anche nelle prossime udienze per seguire il procedimento che deve stabilire se sette tra dirigenti e medici dell'azienda ospedaliera di Verona sono responsabili della morte di Alice e delle lesioni gravissime di un'altra bambina, Benedetta, anche lei infettata dal citrobacter.
In realtà, sono stati circa 100 i neonati entrati in contatto con il batterio tra il 2018 e il 2020 nell'ospedale di Borgo Trento. Tra tutti gli infettati, quattro sono morti e nove hanno subito gravi lesioni. I casi che però vengono trattati in tribunale sono solo due, quello di Alice e quello di Benedetta, perché in base alla perizia della procura scaligera solo questi due casi si sarebbero potuti evitare.

Per la morte di Alice e le lesioni di Benedetta, è stato chiesto il rinvio a giudizio per sette imputati. Imputati che ieri sono stati difesi dai loro avvocati, i quali hanno sollevato delle eccezioni preliminari, ritenendo impreciso il capo di imputazione formulato dalla procura. Queste eccezioni hanno portato al rinvio di ieri ad una nuova udienza fissata per l'8 febbraio. Udienza in cui la giudice Magri dichiarerà se le eccezioni sono corrette e quindi l'imputazione dovrà essere riformulata, oppure se si potrà proseguire con queste accuse.


Si parla di