Cronaca

Verona, allarme fino al Ministero per gli allagamenti del litorale del Garda: "Livelli del lago da rivedere"

I deputati Pd Dal Moro, Rotta, Diego Zardini e D'Arienzo chiedeno di rivedere le soglie previste dai Lavori pubblici ancora nel 1965: "Le spiagge si erodono e l'acqua piovana fa fatica a defluire nei canali esistenti"

Il Lago di Garda (Foto web)

"Il ministro delle Infrastrutture avvii con urgenza un tavolo per riesaminare gli attuali livelli del lago di Garda, decisi nel lontano 1965 e aggiornarli alle esigenze contemporanee". I deputati veronesi del PD chiamano in causa il governo affinché riveda i livelli del Benaco, "vecchi" di 48 anni. "Quest'estate piovosa ha rimesso a nudo il problema dei livelli del Garda" denuncia Vincenzo D'Arienzo, primo firmatario di un'interrogazione al ministro Maurizio Lupi. Assieme ai colleghi democratici, Gianni Dal Moro, Alessia Rotta e Diego Zardini, D'Arienzo chiede di rivedere le soglie previste dai livelli di regolamentazione stabiliti dal Ministero dei Lavori pubblici ancora nel 1965 e che fissano per il periodo estivo come livello massimo 1,35 metri sullo zero idrometrico.

"Gli attuali livelli - spiega D'Arienzo - rispondono a ben altre condizioni ambientali ed economiche. Ne scaturisce il moto ondoso, che oltre ad allagare le passeggiate delle località lacuali che presentano quote inferiori, provoca la sistematica erosione delle spiagge e del territorio nonchè difficoltà nella defluizione delle acque piovane attraverso i canali esistenti, con conseguenti danni per l'economia locale".

Non vi sono dubbi che "l'area del Garda si è arricchita d'insediamenti in questi 48 anni. Un'ovvietà che da sola dovrebbe consigliare la revisione dei livelli. Ho letto con interesse le proposte avanzate dalla comunità del Garda - prosegue D'Arienzo - e appaiono idonee a garantire lo scopo. Anche l'intesa tra tutti i Comuni gardesani, veronesi e bresciani, appare utile".

In ogni caso, chiosano i deputati Pd, è giunta l'ora che il Governo decida in merito. "Lupi avvii un tavolo di concertazione per definire i nuovi livelli adeguati alla situazione esistente e alle esigenze contemporanee".


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