Cronaca

Verona, asili comunali, guerra dalle maestre per le 5 ore in più. Tosi infuriato: "Vergogna"

Secondo il sindaco di Verona quella condotta per il ripristino dell'orario di 25 ore settimanali sarebbe una "battaglia riprovevole" e annuncia reazioni: "Faremo ricorso anche fino in Cassazione. Aiuteremo le scuole private"

Il sindaco di Verona, Flavio Tosi (Foto web)

Non usa mezzi termini, il sindaco di Verona, Flavio Tosi, nel commentare la protesta delle maestre in città. Assieme agli assessori di competenza, Alberto Benetti all’Istruzione e Enrico Toffali agli Affari legali, ha voluto esprimere tutto il proprio disappunto sulla decisione delle insegnanti. E, di rimando, a quella del giudice del Lavoro. Giorni fa è infatti arrivata la sentenza che da’ di fatto ragione alle 238 maestre degli asili. Motivo del contendere è il contratto: a loro è stato riconosciuto quello nazionale della scuola invece che quello degli enti locali, che prevede 5 ore di lavoro in più. Niente 30 ore, ma 25, come al solito. Sul contratto degli enti locali era arrivata la sentenza di “antisindacalità”, riconosciuta anche dal Tribunale di Verona e dalla Corte di appello di Venezia.

Una battaglia per le cinque ore, che, secondo Tosi, non sarebbero un “sacrificio insopportabile”, con i tempi che corrono. E se il sindaco commenta lo sdegno provato, il braccio destro Toffali ha annunciato che farà ricorso, anche fino in Cassazione, contro la sentenza. Entro alcuni giorni arriveranno le motivazioni del giudice che, dopo aver pronunciato la sua decisione, si era riversato due mesi di tempo per depositarle. Non solo. Il Comune ha annunciato un aiuto economico alle famiglie che manderanno i propri figli nelle scuole private. Fino a mille euro. Per ogni sezione l’amministrazione avrebbe intenzione di assicurare sempre la presenza di due insegnanti e quindi, con tutta probabilità, si farà ricorso al numero chiuso, come spiega al Corriere Veneto. E

“dagli 800 bambini che possiamo ospitare nelle nostre scuole, dovremo scendere a circa 600. E gli altri 200 saranno costretti a servirsi di scuole private, pagando ovviamente una retta più alta”

Come al solito, Tosi non ha avuto peli sulla lingua, testimoni anche i suoi due assessori e le dichiarazioni rese al quotidiano locale

“Quella delle maestre è una battaglia sindacale riprovevole, che mi scandalizza” … “Noi siamo obbligati dalla legge ad applicare il contratto degli enti locali. Le maestre si oppongono, e io trovo riprovevole e scandaloso il loro atteggiamento: con la crisi che c'è, avere il posto assicurato, a 1.300 euro al mese e facendo un lavoro che non è quello del manovale o del minatore, a me pare un privilegio, e fare 5 ore in più non mi sembra un sacrificio insopportabile”.

Poi è arrivato il carico da novanta. A un mese dalla scadenza delle iscrizioni alle scuole materne l’amministrazione è in difficoltà e nelle condizioni di dover riorganizzare il servizio, ricorrendo al numero chiuso per il prossimo anno scolastico. "Nonostante la decisione di concentrare tutte le assunzioni del 2014 nel reparto scuola, se alle insegnanti sarà riconosciuto il contratto statale, e quindi un ritorno alle 25 ore lavorative anziché 30, sarà necessario limitare di circa 200 posti la disponibilità nelle scuole comunali dell’infanzia".

“Poiché non è giusto che questa vertenza sindacale, che francamente mi scandalizza, sia pagata dai bambini e dalle loro famiglie, la giunta ha deciso di dare un aiuto economico a chi dovrà iscriversi altrove: offriremo un massimo di mille euro a bambino per pagare la differenza tra la retta comunale e quella delle scuole private. In questo modo continueremo ad offrire un servizio pari a quello odierno”

A Verona esistono 31 scuole per l’infanzia comunali, 17 statali e 27 affiliate alla Federazione italiana scuole materne, di matrice cattolica. “L’obiettivo dell’amministrazione comunale - ha aggiunto l’assessore Benetti – è quello di non penalizzare le famiglie che desiderano mandare i figli alle scuole comunali dell’infanzia. Grazie all’assunzione di 15 nuove insegnanti, all’introduzione del numero chiuso delle iscrizioni in base alla capacità dell’organico e, soprattutto, attraverso il contributo che verrà messo a disposizione dal Comune, il servizio non subirà variazioni. Per ciascuna classe sarà garantita la presenza di due insegnanti ma i posti a disposizione, attualmente circa 800, con la nuova riorganizzazione diminuiranno di 200 unità. Per le nuove iscrizioni, sarà assicurata la precedenza ai residenti rispetto ai non residenti”.

ASSEMBLEA - Intanto le maestre si stanno organizzando. Lunedì 27 gennaio, dalle 11 alle 13 e dalle 14e30 alle 16e30, si terranno due assemblee sindacali indette da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal per il personale docente delle scuole dell’infanzia comunali. In tale data, pertanto, non sarà garantito il completo funzionamento del servizio.  

REAZIONI - "Le insegnanti che il sindaco Tosi, vergognosamente, cerca di far passare per delle irresponsabili, sono le persone che in questi decenni hanno assicurato alla città un modello educativo d'eccellenza riconosciuto a livello nazionale". Arriva a stretto giro la replica sul caso del capogruppo Pd in Consiglio comunale, Michele Bertucco e della consigliere Elisa La Paglia. "Siamo al paradosso - spiegano -  l'amministrazione imputa ai dipendenti la responsabilità dei tagli ai servizi da essa stessa approvati. Tosi sa benissimo che la questione non verte tanto sull'ora di lavoro in più, ma su una riorganizzazione del servizio pensata e attuata secondo criteri esclusivamente ragionieristici, astratta da ogni considerazione di carattere didattico e pedagogico, privata del necessario confronto con le insegnanti e i genitori. Lo stesso consiglio comunale è sempre stato tenuto all'oscuro di ogni decisione della giunta".

Continuano Bertucco e La Paglia: "Il fatto che ora si annunci il ritorno della compresenza di due insegnanti per classe, ma a fronte del taglio di 200 su 800 posti nella scuola comunale dell'infanzia, dimostra che qualcosa del precedente assetto non andava. Soprattutto dimostra il fallimento delle politiche dell'amministrazione, che doveva mediare tra le ristrettezze economiche del Comune e la necessità di continuare ad assicurare un servizio di qualità alle famiglie mentre si è cocciutamente addentrata in un inutile e dannoso scontro muro contro muro. Tosi si fermi, convochi i sindacati e le maestre e cerchi di trovare una soluzione extragiudiziale in grado di arginare l'attuale sperpero di denaro per controversie legali e che consenta di mantenere qualità e quantità del servizio".


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