Cronaca

Verona, inversione di marcia davanti ai carabinieri e via: in casa nascondeva quasi un chilo di "maria"

Non ha resistito alla tentazione di scappare dall'Alt, spingendo i carabinieri ad inseguirlo. Dalla perquisizione emergono sacchi con erba pronta da spacciare e due piante. Nei guai anche un artigiano 47enne: era fuggito dai domiciliari

Quando ha visto la pattuglia dei carabinieri ha pensato bene di fare inversione e scappare dall’Alt, instillando il dubbio che avesse qualcosa da nascondere. E non a torto, dato che in casa teneva quasi un chilo di marijuana pronta da spacciare. Lui, 42enne pluripregiudicato veronese, ha cercato di far perdere le proprie tracce a bordo della sua Opel Corsa, prima che lo raggiungessero. Purtroppo non c’è riuscito e la sua manovra non ha fatto altro che peggiorare la situazione. L’incontro con la pattuglia è avvenuto alle 15e30 di lunedì pomeriggio, in via Frescà, zona Correzzo di Gazzo Veronese. Involontariamente ha portato i militari fino a casa sua, poco distante. La perquisizione che è seguita ha portato alla luce ben 867 grammi di marijuana e due piante ancora in vaso, nascoste ma non troppo in un capanno per gli attrezzi. Il 42enne è così finito un’altra volta nei guai: già in passato era stato denunciato per possesso e spaccio di droga. Accompagnato in caserma per gli accertamenti, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari che ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari in attesa del processo fissato a dicembre.

I domiciliari invece andavano stretti ad un altro veronese che a luglio era stato arrestato per spaccio, sempre dai carabinieri di Legnago. Proprio non riusciva a sottostare al regime di custodia cautelare imposto dalla Procura l’artigiano 47enne. Non si sa quante volte possa essersi allontanato di casa ma quel che è certo è che l’ultima volta gli è costata un nuovo passaggio in caserma. I carabinieri lo hanno ritrovato a bordo della sua Seat Ibizia alle 21e30 di lunedì a Legnago. Dopo aver fatto luce sulla sua identità e sulla fedina penale è stato ri-arrestato per evasione dai domiciliari. Il giudice per lui ha confermato gli arresti a casa dopo la convalida. Il 47enne era stato arrestato a luglio perché nelle campagne in località Canove aveva allestito un “vivaio” di marijuana: 35 le piante sequestrate e distrutte dai carabinieri.


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