Economia

Bufera sulla Finanziaria: "La citt discriminata"

L'assessore provinciale Marcolini: "Su di noi mazzata da 4 milioni. Tagli incomprensibili"

Bufera sulla Finanziaria: "La citt discriminata"
Sforbiciate e sciabolate da una parte all’altra del parterre politico veronese. Si profila una piccola insurrezione trasversale da sinistra a destra per i vari amministratori provinciali e comunali sugli eventuali tagli della manovra finanziaria.

E i vari assessori all’economato alzano la testa e il tiro contro le disposizioni volute dal ministro Tremonti. “Sappiamo che per le Provincie il taglio, pesantissimo, arriverà a toccare oltre 300 milioni di euro- annuncia l'assessore alle politiche di Bilancio provinciale, Stefano Marcolini- e per Verona, che vale poco più dell’1 percento in Italia, tutto ciò si tradurrà alla sforbiciata di quasi 4 milioni di euro. Un taglio secco che la città e le amministrazioni non meritano perché è da anni che razionalizziamo le spese. La parola in voga sembra essere quella di ‘Comune virtuoso’ che è un dato di fatto. Per le spese del personale il provvedimento indica anche una soglia del 38 percento. La Provincia, da tempo, non supera nemmeno quella del 20, cioè la metà di quanto disposto dal Governo. Ci devono essere delle distinzioni che premino il merito di alcune città nel contenere la spesa”.

L’attesa è tutta per il 30 giugno, data in cui si conosceranno le misure effettive della manovra sugli enti locali, ma già partono le proteste, non ultime quelle dei vari governatori regionali in assemblea a Roma. Nel centro veronese non mancano le richieste: quegli stessi correttivi che giungono dai palazzi di governo locale. Continua Marcolini: “I tagli indiscriminati sono pericolosi e poco comprensibili. E si dovranno aggiungere alle problematiche che sorgeranno per rispettare il patto di stabilità: le ripercussioni non saranno immediate, ma a partire dal 2011 saranno dolori, soprattutto per i Comuni del territorio”. Allarmato e poco contento si dichiara il presidente della Provincia Giovanni Miozzi che, tuttavia afferma “l’importanza della manovra: l’esempio che mi viene in mente è quello del padre di famiglia che impone di tirare la proverbiale cinghia in tempo d’austerità. Ovvio che tutti soffriremo per i tagli, le ricadute saranno pesantissime per tutti gli enti: forse noi di Verona saremo avvantaggiati rispetto ad altri perché abbiamo sempre vissuto nel rigore del contenimento della spesa”.

E a smuovere gli animi ci ha già pensato ieri anche il primo cittadino Flavio Tosi che ha puntualizzato come ci siano differenze sostanziali tra il trattamento riservato a comuni del Sud, ritenuto uno dei più “spreconi” a livello nazionale e il capoluogo scaligero: “Una mazzata vera e propria- annuncia Tosi- che si traduce in una sproporzione sui conti. Napoli riceve già dallo Stato 612 milioni contro i 335 di Verona. Dopo il varo della Finanziaria il rapporto sarà di 526 e a 288, quasi la metà. Chiediamo che chi riceve più finanziamenti abbia decurtazioni maggiori”.


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