Economia

Melegatti, Abalone non si fa da parte. "Siamo gli unici finanziatori reali"

Il fondo maltese che ha finanziato la mini-campagna del Natale non è svanito nel nulla dopo l'approvazione da parte della proprietà della ditta dolciaria della proposta di salvataggio presentata da Hausbrandt

(Foto Facebook - Melegatti)

Agli inizi di febbraio eravamo rimasti al tentativo di ricomposizione da parte del fondo maltese Abalone dopo l'ultimatum caduto nel vuoto e la richiesta di cassa integrazione per i lavoratori della Melegatti. Il fondo che aveva finanziato la mini campagna di produzione di dolci per Natale era pronta per finanziare anche quella di Pasqua, ma non è stato trovato l'accordo e il tribunale non ha potuto dare il via libera alla ripresa della produzione nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto. Poi è arrivata l'offerta di Hausbrandt, l'azienda del mercato del caffè pronta a rilevare la ditta dolciaria veronese per rilanciarla e coprire i debiti.

Abalone però non è che sia svanito nel nulla e con un comunicato stampa, ripreso anche da TgVerona, ha ribadito di essere al momento l'unico finanziatore reale a sostegno della Melegatti. Un finanziatore che non sembra intenzionato a farsi da parte. Nella nota si legge quasi la stizza per non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficialmente sull'interessamento di Hausbrandt, interessamento che non è stato giudicato negativamente, anzi il fondo si è detto disponibile a partecipare con l'azienda trevigiana al salvataggio dell'azienda per tutelare i posti di lavoro.

La prossima partita importante per il futuro della Melegatti è in programma tra dieci giorni. Il 23 febbraio il tribunale di Verona ha convocato un'udienza in cui si potrà vedere quanto è credibile il piano di risanamento proposto da Hausbrandt per la Melegatti, con la consapevolezza che ormai il treno della Pasqua è passato. Chi non vuole passare, invece, è Abalone che la mini-campagna del Natale avrebbe finanziato anche quella di Pasqua se la proprietà di Melegatti avesse accettato la sua proposta. Ma la proposta accettata è quella di Hausbrandt e questo potrebbe creare un conflitto di tipo legale con il fondo maltese.


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