Economia

Verona, si abbatte sui proprietari di casa la riforma del Catasto, in città attesi rincari del 66%

Non rincuora il fatto che la città, in Veneto, si posizioni al penultimo posto, solo davanti a Padova. Non verranno più calcolati i "vani" ma i metri quadrati e si ridurrà la distanza tra i valori delle rendite e quelli dei prezzi di mercato

La batosta dei rincari sulle tasse arriverà anche a Verona. Effetto della riforma del Catasto, che riserva amarissime sorprese per i proprietari di casa. La classifica stilata da Il Sole 24-Ore precisa che nel capoluogo scaligero i rincari delle tasse sulle abitazioni toccheranno anche il 66%. Non rincuora comunque il fatto che la città, in Veneto, si posizioni al penultimo posto, davanti a Padova (divario del 26%). Ciò che precisa la riforma è che non verranno più calcolati i “vani” ma i metri quadrati e si ridurrà così la distanza tra i valori delle rendite calcolati dal Fisco e quelli dei prezzi di mercato. E ad essere interessate maggiormente saranno le case di categoria “A3”. Pe fare un esempio, a Bologna il 70 percento delle abitazioni è in classe A3, a Milano il 63%, a Napoli il 21. Significa che il rincaro toccherà un numero molto diverso di proprietari tra una città e l’altra. La classificazione degli edifici, inoltre, cambierà tenendo conto della zona e delle differenze tra un quartiere e l’altro.

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In Italia la classifica è guidata dalla città di Pistoia che con uno strabiliante 284% precedendo i poche posizioni la prima città veneta, ovvero Venezia, “ferma” al 219% di rincaro delle tasse. e settima nella classifica nazionale. In Italia la meno colpita sarebbe Pordenone, con il 19%. In Veneto il capoluogo regionale è seguito da Treviso (+144%), Vicenza (+131%), Belluno (+105%). Rovigo (98%) e appunto Verona con il segno più davanti al 66% e Padova.

PRIME REAZIONI - "La rivalutazione delle rendite catastali è un atto dovuto per un discorso di serietà e di giustizia fiscale" spiega il capogruppo del Partito Democratico in Comune, Michele Bertucco: "Non sono rari i casi di appartamenti e case in pieno centro storico accatastati come stalle, porticati o fabbricati di categoria A5 (con il bagno all'esterno), permettendo così ai proprietari di pagare di meno dei concittadini che vivono nei quartieri senza godere del prestigio e delle comodità del centro storico".

"Ciò tuttavia non significa che il Comune ci debba speculare: la rivalutazione delle rendite determinerà un'impennata degli importi delle tasse sulla casa che dovrà essere moderata da un generale rivisitazione delle aliquote, da ri-tarare. La nostra richiesta, dunque, è che la Giunta torni e riunirsi e, studiato l'argomento, porti in Consiglio una proposta convincente di rimodulazione delle aliquote. Questa è un'occasione per redistribuire i carichi fiscali in maniera più equa, non di fare cassa sulla pelle dei cittadini applicando il prelievo forzoso".


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