Economia

È nato il Verona Agrifood Innovation Hub: un polo d’eccellenza per innovare il settore agroalimentare

Il protocollo d’intesa è stato firmato sabato 18 marzo. Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti: «Un importante risultato per l’ecosistema di Verona, per lo sviluppo del venture capital e per il suo ruolo di abilitatore nell’innovazione tecnologica delle filiere produttive»

Verona Agrifood Innovation hub / foto Ennevifoto

«Stimolare la cultura dell'innovazione nel settore agroalimentare, creando un ecosistema imprenditoriale forte e sostenibile». È questa la missione del Verona Agrifood Innovation Hub, il cui protocollo d’intesa è stato presentato e firmato sabato 18 marzo nel Centro Congressi di Veronafiere. La nuova realtà, che avrà sede proprio presso Veronafiere, è destinata a diventare «il principale centro per lo sviluppo dell’agrifood in Italia e un imprescindibile luogo di incontro per imprenditori, esperti e ricercatori».  L’hub mira infatti a «favorire e diffondere la conoscenza delle soluzioni più avanzate del comparto, creando connessioni strategiche tra tutti gli attori che vi operano». L’obiettivo dichiarato è quello di «rilanciare la crescita sostenibile dell’agroalimentare nel rispetto dei principi etici, valorizzando le eccellenze della filiera italiana poste di fronte alle sfide inedite dell’attuale contesto internazionale e della crisi climatica».

«Quello di oggi è un importante risultato per l’ecosistema di Verona, per lo sviluppo del venture capital e per il suo ruolo di abilitatore nell’innovazione tecnologica delle filiere produttive. - ha commentato il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti nel messaggio inviato all’evento - Le startup sono uno dei principali veicoli per i processi di trasformazione e di modernizzazione di un’economia matura come quella italiana».

L’iniziativa è sostenuta da un’ampia partnership di attori pubblici e privati - Fondazione Cariverona, UniCredit, Comune di Verona, Veronafiere, Confindustria Verona, Università di Verona, Cattolica Assicurazioni e Eatable Adventures (che gestirà operativamente la struttura) - e completa strategicamente l’attività di FoodSeed, l’acceleratore di startup della Rete Nazionale Acceleratori CDP Venture Capital Sgr finanziato con oltre 15 milioni di euro che promuove la crescita di giovani aziende specializzate in mercati a elevato potenziale. Il Verona Agrifood Innovation Hub punta a «promuovere l'imprenditorialità nel settore agroalimentare, creando occupazione di qualità e innescando percorsi di crescita sostenibili e duraturi». Lo sviluppo, che verrà catalizzato dalla struttura, ci si aspetta possa avere «ricadute positive su tutto il sistema, sia a livello locale che nazionale, e contribuirà a migliorare la competitività dell’industria italiana». 

In questo contesto Verona giocherà un ruolo da protagonista, diventando il perno di una rete di relazioni che coinvolgerà partner strategici e i principali attori globali. Sempre secondo il ministro Giorgetti, «la forza del settore agroalimentare è un fattore di orgoglio, ma serve sempre fare un passo in avanti, e qui entra in gioco l’effetto propulsivo che le nuove imprese possono apportare: Verona, una delle principali aree industriali d’Europa, può diventare un modello da replicare, grazie a un ecosistema pronto ad accogliere le opportunità che costruiremo».

Per raggiungere gli obiettivi, così come viene spiegato in una nota di presentazione del progetto, il Verona Agrifood Innovation Hub si muoverà seguendo quattro linee di azione. Verrà innanzitutto «promosso un ecosistema in grado di riunire e far lavorare assieme imprese, PMI, centri di ricerca, atenei e cittadini con interessi comuni legati al cibo». Attraverso la pubblicazione di report periodici, saranno poi diffuse «informazioni rilevanti sul mercato agrifood per stimolare la nascita di nuove startup e favorire l'adozione delle tecnologie». Verranno inoltre «promossi eventi di networking e attività di collaborazione, che coinvolgeranno tutti gli stakeholder, per trovare soluzioni originali alle principali sfide del settore». Saranno infine lanciati «progetti formativi volti a incoraggiare l’imprenditorialità tech, soprattutto tra le nuove generazioni. Un’ampia proposta di attività, quindi, alla quale le startup potranno accedere gratuitamente».

I dati confermerebbero che l’Italia è ormai pronta a trainare lo sviluppo tecnologico del comparto, anche su scala globale. Nel 2022, viene ricordato nella nota di Fondazione Cariverona, «il mercato delle colture 4.0 valeva circa 2,1 miliardi di euro, con una crescita del 31% sul 2021 (Osservatorio Smart AgriFood)». Anche gli investimenti che mirano ad accelerare la transizione tecnologica sono consistenti: secondo il Venture Capital Monitor della Liuc Business School, citato sempre nella nota di Fondazione Cariverona, le operazioni chiuse da fondi venture capital nell’ambito dell’agrifoodtech hanno sfiorato i «270 milioni di euro nel biennio 2020-2021», mentre l’anno scorso «il settore si è posizionato tra i primi per quantità di risorse investite». 


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