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Borsa di studio "Simonetta Perazzoli": c'è tempo fino al 16 gennaio per compilare la domanda di partecipazione

(foto web)

E’ stata presentata la 2^ edizione della borsa di studio “Simonetta Perazzoli”, istituita dal Consiglio comunale nel marzo 2012, in memoria dell’assistente sociale del Comune Simonetta Perazzoli, prematuramente scomparsa nel 2011. Questa borsa di studio rappresenta una dote per uno studente che si accinge ad intraprendere la professione di assistente sociale, affinché segua la direzione di onestà, senso del dovere ed impegno costanti che hanno contraddistinto il lavoro della dottoressa Perazzoli.

L’importo della borsa di studio è di 1.500 euro e sarà assegnata ad una tesi del corso di laurea triennale in Servizio sociale riguardante lo studio e l’approfondimento di problematiche che rientrano nell’ambito delle competenze e delle attività istituzionali dei servizi sociali del Comune. Potranno partecipare al concorso gli studenti che hanno discusso la tesi di laurea tra il 1 aprile 2013 ed il 31 dicembre 2014.

La domanda di partecipazione, completa della tesi di laurea, deve essere presentata, agli Uffici del Coordinamento Servizi Sociali ed Integrazione Socio Sanitaria, in vicolo San Domenico 13/B - 37122 Verona, entro il 16 gennaio 2015. Per informazioni è possibile rivolgersi agli uffici comunali del Coordinamento Servizi Sociali al numero 0458078392. Il bando ed il modulo di candidatura è reperibile sul sito del Comune, nell’area dei Servizi sociali ed Integrazione socio-sanitaria, e sul sito dell’Università di Verona.

La dottoressa Simonetta Perazzoli, assistente sociale del Comune di Verona, prematuramente scomparsa nel 2011, nel corso della sua carriera ha lavorato con professionalità, grande attenzione e spirito di accoglienza nei confronti dei cittadini più fragili e in difficoltà, con spirito propositivo e di collaborazione sia con i colleghi che con la struttura dei Servizi Sociali comunali.  

Il suo stile, umile e silenzioso, è quello di tutti gli assistenti sociali che ogni giorno, senza clamore, lavorano per offrire un sostegno a quanti si trovano per svariate ragioni in una situazione di difficoltà o necessitano di un supporto specialistico per l’accesso a prestazioni di natura sociale e/o socio-sanitaria.

Il professionista assistente sociale si colloca tra quelle figure che lavorano in servizi di cura offerti alla cittadinanza. Il suo ruolo è quello di promuovere l’autonomia e la valorizzazione delle risorse personali e sociali dei cittadini in condizioni di vulnerabilità o di disagio sociale, mettendo in relazione quanti si rivolgono al Servizio con le risorse sia Istituzionali che solidaristiche, pubbliche e private , con cui questo professionista collabora quotidianamente. Funge da anello di congiunzione tra il cittadino e la città in cui vive e accompagna la persona nell’incontro con i Servizi e le Istituzioni durante tutto l’arco della vita e nei momenti di difficoltà.

L’assistente sociale, attraverso la relazione di aiuto, mette a disposizione la propria preparazione professionale, oltre che interventi concreti di supporto di diverso tipo, per sostenere la persona nella ricerca della soluzione delle cause del disagio e nel recupero e valorizzazione delle  capacità personali.       

Nell’attuale contesto di crisi economica che, seppur in termini relativi rispetto ad altre realtà italiane, tocca anche la città di Verona, il Servizio Sociale comunale rappresenta un riferimento anche per molti cittadini che hanno perso la loro fonte di reddito e si trovano per la prima vota a vivere in situazione di precarietà. Negli ultimi  cinque anni il numero di persone adulte, sole o in coppia, che si sono rivolte ai nostri Servizi è quasi  raddoppiato, passando dai 1097 utenti del 2009 ai 1918 utenti del 2013.

Anche gli anziani presi in carico dagli assistenti sociali comunali sono in costante aumento e sono passati dai 2437 utenti seguiti nel 2001 ai quasi 3000 utenti del 2013; 655 di loro sono stati  aiutati con un Servizio di Assistenza Domiciliare e, sempre nell’ottica di favorire la permanenza al proprio domicilio, 600 hanno usufruito del servizio  “Pasti a domicilio”.

Particolare attenzione il Servizio sociale comunale dedica anche alle famiglie con figli minorenni: in totale quelle seguite nel 2013 sono state 2288, di cui 796 nuclei  monogenitoriali e 219 nuclei con 3 e più figli.


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