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Accademia di Belle Arti e Marmomac insieme per il progetto Damn

Nata lo scorso anno, con la presentazione a Marmomac 2018 del progetto di design “Random” dello studente Alexander Pacicovski, cresce e si rafforza nel 2019 la collaborazione tra Accademia di Belle Arti di Verona e Marmomac, la fiera internazionale del marmo che avrà luogo dal 25 al 28 settembre prossimi. Mentre si conferma la collaborazione con il settore marmo dell’Istituto Salesiano San Zeno, quest’anno il progetto si avvale anche della presenza della Donatoni Macchine, importante azienda di Sant’Ambrogio di Valpolicella, leader nella produzione di macchinari per la lavorazione del marmo.

Il progetto D.A.M.N. (Design + Arts for Marmomac Newera) si sviluppa in un articolato programma che coinvolge anche l’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Verona oltre a un alto numero di professionisti del settore, docenti e studenti, aziende del territorio specializzate nella lavorazione delle superfici in pietra, tra innovazione tecnologica e ricerca estetica.

Il progetto prende avvio martedì 26 marzo, con una prima tappa del percorso formativo per gli studenti che si apre nel pomeriggio al pubblico nel convegno “L’innovazione nel Design della Pietra”, dalle 14 alle 18, nella sede dell’Ordine degli Architetti di Verona, con la partecipazione di Antonella Andriani, vicedirettrice dell’Accademia di Belle Arti di Verona, Mirella Baldan, geologa dell’Accademia di Belle Arti di Verona, Andrea Corradini e Mirko Penna dell’azienda Donatoni Macchine, Raffaello Galiotto, designer, Lorenzo Palmeri, architetto e designer (il convegno dà diritto a crediti di formazione professionale).

Martedì 16 aprile, nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Verona, in via Montanari, dalle 14 alle 17, il secondo convegno, in collaborazione con gli ordini degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Verona, dedicato a “La scultura nella produzione artistica contemporanea”. Il pomeriggio (valido per i crediti formativi professionali) vedrà la partecipazione di: Vittoria Broggini dell’Accademia di Belle Arti di Verona, Edoardo Bonaspetti, Direttore artistico della Fondazione Henraux, Rubina Romanelli e Elisa del Prete di NOS Visual Arts Production e Mikayel Ohanjanyan, artista.

Il workshop che si terrà dal 13 al 17 maggio, riservato agli studenti, a cura dei docenti Francesca Piccolino Boniforti e Sotirios Papadopoulos, sarà incentrato sulla lavorazione delle pietre del territorio e vedrà la partecipazione di personalità internazionali nel mondo dell’arte e del design.

Il percorso didattico permetterà a questo punto di arrivare alla produzione di progetti da parte dei candidati e alla selezione del vincitore che avverrà il 20 maggio a cura di una commissione composta da membri dell’Accademia e dell’Istituto Salesiano. In giugno l’opera sarà realizzata (a cura della Scuola del Marmo di Sant’Ambrogio) mentre a settembre sarà esposta durante Marmomac nella mostra “Young Stone Project”, lo spazio riservato alla ricerca delle Accademie e delle Università italiane che fronteggia The Italian Stone Theatre.

I due studenti autori del progetto vincitore, oltre alla realizzazione e all’esposizione dell’opera, riceveranno un premio di studio da parte dell’Accademia di Belle Arti di Verona, e, grazie al supporto di Donatoni Macchine, del materiale tecnico per la loro carriera e un premio di formazione presso la Donatoni Academy.

Il progetto consente al mondo degli studenti di entrare in contatto con una delle realtà produttive più importanti del nostro territorio: quello veronese, ricchissimo di aziende che sviluppano ricerca sia sui macchinari che sui materiali, è infatti il principale polo italiano nella lavorazione tecnologica del marmo, più importante di quello di Carrara che rimane centro indiscusso per quanto riguarda la lavorazione artistica. Il progetto mira alla formazione di figure di alto profilo che si occupino dello sviluppo estetico/concettuale, relazionandosi con le figure più tecniche (ingegneri, economisti) di questo settore. L’Accademia si conferma così polo culturale nel cuore fisico e sociale della città, dove possono entrare in dialogo le varie realtà produttive del territorio.


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