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L'Aire44 torna in scena con lo spettacolo "Ho sentito Eva cantare"

Dopo il successo ottenuto nei teatri di Roma e Lucca, torna in scena il 18 Novembre presso il Teatro Fonderia Aperta di Verona la compagnia di danza contemporanea Aire44 con "Ho sentito Eva Cantare", creazione del talentuoso coreografo Gianluca Possidente, che si è formato come danzatore all'Accademia Nazionale di Danza di Roma e all'Artez Danse Academie di Arnhem (Olanda).

In seguito, Possidente ha collaborato con coreografi di levatura nazionale e internazionale ed è attualmente, docente di danza contemporanea e laboratorio coreografico nei Licei Coreutici “Michelangelo Buonarroti” di Verona e “Isabella D’Este” di Mantova e Membro del Consiglio Internazionale della Danza presso l’UNESCO. Lo spettacolo, oltre che dallo stesso Gianluca Possidente, è interpretato dalle danzatrici Benedetta Cordioli, Carlotta Graffigna, Daniela Querci e dall’attrice Francesca Beatrice Vista. Le musiche originali sono composte da Angiola Maria Grolla e la scenografia e le luci sono realizzate da Floriana Cirillo.

Ho sentito Eva cantare – come rivela il coreografo Possidente - «si muove su diversi piani sia interpretativi che cronologici: dalla mitologia ai giorni nostri, dal corpo plastico in movimento all'utilizzo della voce, dal buio alla luce, dove “la tentazione” sarà il fulcro che ci condurrà a compiere o meno determinate azioni e scelte». Uno scontro tra istintività e supremazia: una cascata di mele, turbine della tentazione che assale l'umanità, un rincorrersi con frenesia, mettendo a nudo la propria smania di successo, ma svelando la propria debolezza. La vicenda di Eva la conosciamo e non è certo dal finale più lieto, ma cambiando alcuni particolari, si creano immagini e relazioni di una storia completamente nuova, che si combina con la mitologia classica e con la realtà quotidiana descritta dalle notizie dei giornali d’oggigiorno. Una lotta al compiacimento che si attenua in una semplicità di gesto che sembra dar ordine al caos, un'umanità che nel reale prende coscienza di sé.

Disperate, ma incantevoli fusioni di corpi; una profondità di sentimento che viene sdrammatizzata e alleggerita da un'ironia sottile e rivelatrice. La tentazione sfocia in tutto il suo erotismo, divampa come “carne al sugo sul fuoco”, acceca i sensi con il suo bagliore quasi mistico, fino a renderci consapevoli di non poter opporle resistenza. «Sul piano stilistico - sottolinea il coreografo Gianluca Possidente - ho trovato una mia personale compiacenza d'espressione in tutto ciò che, partendo dal movimento naturale dell'uomo, può essere fonte e manifestazione di espressività, di ritmo, di dinamica.

Dunque, la gestualità, la fluidità del Release, la potenza del Contact e del Floor work sono tutti elementi che caratterizzano le mie visioni coreografiche e che in ogni modo riescono a riportare sulla scena quella matrice organica della vita quotidiana, della realtà.» Il pubblico avverte il palcoscenico come spazio reale dell’universo cangiante: dimensioni parallele coesistono, si alternano e si fondono in un effetto drammatico, surreale e reale allo stesso tempo. La naturalità e la semplicità sono alla base del nuovo modo di coreografare di Gianluca Possidente, una concezione dell’arte visiva che punta dritto al cuore dello spettatore.


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