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"Vinodentro" al Ristori: Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura con i Virtuosi Italiani

Un’esclusiva per il Teatro Ristori, l’appuntamento fissato per martedì 21 febbraio, alle ore 20.30, all’interno della stagione “Italian Jazz Sound”: “Vino Dentro”, con Paolo Fresu tromba, flicorno ed effetti, Daniele Di Bonaventura bandoneon e I Virtuosi Italiani. Un Paolo Fresu particolarmente poetico e intimista quello di “Vinodentro”, concerto che riprende le musiche dell’omonimo film di Ferdinando Vicentini Orgnani, con il quale il trombettista ha più volte collaborato in passato.

Prima dello spettacolo, alle ore 19.15, al foyer del Teatro degustazione dell'Amarone Vigneto Monte Sant'Urbano Speri. Dall’unione di vino e musica possono nascere grandi emozioni, per questo il Teatro Ristori ha voluto unire l’arte della musica all’arte del vino; e così la cantina Speri Vinicoltori sarà al Teatro Ristori, nell’ambito degli appuntamenti con le Famiglie dell’Amarone d’Arte.

 “Vinodentro” è ispirato all’omonimo romanzo di Fabio Marcotto che mette insieme il mito del Faust e la passione per il vino. Di conseguenza, anche le musiche, eseguite con il bandoneonista Daniele di Bonaventura e gli archi de I Virtuosi Italiani, sono state generate da un mix di vari ingredienti: jazz, musica classica, tango e profumi mediterranei.

Fresu firma quattordici brani su sedici: gli altri due "Fin ch'an dal vino" e "Madamina, il catalogo è questo" recano quella di Wolfgang Amadeus Mozart e di Daniele Di Bonaventura con "Fermo" cofirmata. Il filo rosso che Fresu lega e regala al cinema è ricco di trame romantiche, dialogiche e seminate di passione come nel "Martango", in tre takes: la prima con Di Bonaventura che fa da contraltare ritmico all’ensemble I Virtuosi italiani e Fresu, deciso e sornione con i suoi effetti elettronici. La seconda versione è più cameristica e se la giocano alla pari tromba e bandoneon. La terna si chiude con Di Bonaventura che gioca nei colori e nelle pieghe della melodia.

La forza narrativa arriva da ogni meandro: negli archi, tempestosi ("Mosso") o quieti, sottotraccia, nella tromba e flicorno di Fresu, nei giochi a fior d'acqua dell'elettronica che è maneggiata con accortezza dallo stesso autore e da Michele Rabbia, che si distingue per quella superiore discrezione da cesellatore che ben pochi hanno. E Di Bonaventura, sempre più autentico e personale nel maneggiare il bandoneon. Un dialogo in musica nel segno degli strumenti ad aria e di un lirismo dagli aromi mediterranei.

Protagonisti insieme alle voci corse del coro A Filetta del riuscito progetto “Mistico Mediterraneo” e dell'omonimo disco pubblicato dalla ECM, Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura si ritrovano qui nella dimensione più ristretta del duo. Una sorta di estrazione poetica del magico interplay del progetto madre e che caratterizza ormai da tempo i loro sempre più frequenti incontri ormai divenuti un progetto originale e autonomo. Ciò li ha portati a registrare "In maggiore: il nuovo disco in duo uscito ancora per le nobili produzioni Ecm, nella primavera del 2015. Un concerto di grande effetto che vive di intimismo e di piccole cose che raccontano i grandi colori dell'universo musicale contemporaneo.

Paolo Fresu, tromba e filicorno

Inizia lo studio dello strumento all'età di 11 anni e dopo varie esperienze di musica leggera scopre il jazz nel 1980 e inizia l'attività professionale nel 1982 registrando per la RAI sotto la guida del M° Bruno Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz. Vince numerosi premi, come quello di miglior talento del jazz italiano per “RadioCorriere TV” e quello di miglior musicista italiano “Top Jazz”. Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni. Ha registrato oltre trecentocinquanta dischi, spesso lavorando con progetti “misti”. Molte sue produzioni discografiche hanno ottenuto prestigiosi premi sia in Italia che all'estero. Ha coordinato, inoltre, numerosi progetti multimediali collaborando con attori, danzatori, pittori, scultori, poeti, e scrivendo musiche per film, documentari, video o per il Balletto o il Teatro. Oggi è attivo con una miriade di progetti che lo vedono impegnato in centinaia di concerti all’anno, pressoché in ogni parte del globo.

Daniele Di Bonaventura, bandoneon

Compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica iniziata a soli 8 anni con lo studio del pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione d’orchestra. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza. Ha suonato, registrato e collaborato con i più celebri musicisti e nel 2003, per l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, ha composto, eseguito e registrato la “Suite per Bandoneon e Orchestra” commissionatagli proprio dalla stessa. Ha pubblicato più di 50 dischi con varie etichette discografiche. Nel 2014 ha collaborato alla colonna sonora del film “Torneranno i prati” diretto da Ermanno Olmi. A marzo 2015 ha pubblicato il cd in duo con Fresu sempre per la ECM intitolato “In Maggiore” ed in contemporanea il film-documentario “Figure musicali in fuga” del regista Fabrizio Ferraro in cui vengono ritratti i due musicisti durante la sessione di registrazione a Lugano insieme a Manfred Eicher.

(fonte foto Teatro Ristori)


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