rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Cultura Centro storico / Piazza Bra

Kaufmann felice di tornare in Arena: «Cantare in un luogo così suggestivo mi emoziona»

Il tenore bavarese farà parte del cast internazionale dell'opera Aida e interpreterà Radamès. Per lui sarà un debutto in una produzione operistica integrale sul palcoscenico scaligero

Per la prima volta, il grande tenore Jonas Kaufmann calcherà il palcoscenico dell'Arena per una produzione operistica integrale. Lo farà dalle 20.45 di domani sera, 28 agosto, interpretando l'impegnativo protagonista maschile di Aida, con un cast internazionale diretto da Daniel Oren, nell'allestimento di Franco Zeffirelli, con i costumi di Anna Anni e le coreografie di Vladimir Vasiliev.

La primissima volta di Jonas Kaufmann all'Arena di Verona è stato il celebre gala annunciato da tempo e tenutosi finalmente nel corso del festival dell'anno scorso. In un anfiteatro gremito, il tenore bavarese aveva incantato il pubblico con arie dal repertorio operistico italiano, da Verdi a Giordano, iniziando il programma con Wagner. L’accoglienza fu trionfale e la serata si concluse solo dopo l’esecuzione di ben sette fra bis e fuori programma richiesti a gran voce.
Ad un anno di distanza, Jonas Kaufmann si cimenta con un'opera intera in forma scenica e lo fa con un ruolo tenorile fra i più impegnativi del repertorio verdiano e operistico in generale. Verdi scrisse infatti Radamès, protagonista maschile di Aida, pensando alla complessità di un giovane costretto a maturare in fretta, guerriero ambizioso ma anche segretamente innamorato della figlia del re nemico. Per tutta l’opera gli accenti teneri dell’amante si mescolano a quelli marziali imposti dalla ragion di stato, compreso il matrimonio combinato con la figlia del faraone.
Kaufmann ha già affrontato integralmente il ruolo nella sua Monaco nel 2015 e prima di andare in scena a Verona ha commentato: «Sono molto felice di questo debutto in Arena. Cantare in un luogo così suggestivo e carico di storia mi emoziona molto, senza contare che mi esibirò in un ruolo che mi è assai caro, perché Radamès è un uomo complesso diviso tra il senso del dovere e l’amore per la patria da un lato e il cuore dell’amante dall’altro».

Nella rappresentazione di domani, il ruolo di Aida sarà ricoperto dalla soprano Maria Josè Siri, interprete di fama internazionale di vocalità duttile e straordinaria personalità, già applaudita nel titanico ruolo di Abigaille in Nabucco. Il resto del cast unisce talenti emergenti ad artisti affermati: il mezzosoprano Olesya Petrova è la principessa Amneris, figlia del re degli Egizi interpretato da Romano Dal Zovo; il baritono Sebastian Catana dà voce e volto ad Amonasro (padre di Aida e re degli Etiopi), il basso Abramo Rosalen è il gran sacerdote Ramfis, simbolo inflessibile del potere spirituale e non solo; il giovane tenore Riccardo Rados è il Messaggero e Yao Bohui è la Sacerdotessa che guida le invocazioni fuori scena in cui Verdi ha immaginato ex novo il mondo sonoro, esotico e drammatico, dell’Antico Egitto.
L'orchestra della Fondazione Arena di Verona e il coro preparato da Ulisse Trabacchin sono diretti dal maestro Daniel Oren. I tecnici areniani portano in scena l’Egitto aureo e i tessuti preziosi e multicolori immaginati dal regista e scenografo Franco Zeffirelli esattamente venti anni fa con i costumi di Anna Anni. E insieme al ballo areniano coordinato da Gaetano Petrosino debutta la Akmen di Marianna Monteleone e si confermano le étoile Ana Sophia Scheller e Alessandro Staiano, primi ballerini nelle coreografie originali di Vladimir Vasiliev.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Kaufmann felice di tornare in Arena: «Cantare in un luogo così suggestivo mi emoziona»

VeronaSera è in caricamento