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"Geometri in Trincea" a Verona il 27 novembre: arte, musica e topografia a cent'anni dalla Guerra

Tracce profonde del primo conflitto mondiale, le trincee hanno inciso il terreno come ferite di guerra: in territorio veronese un lungo lavoro di ripristino della memoria, attraverso un faticoso, minuzioso, paziente lavoro di scavo è partito anni fa ed è tuttora in atto. «Il primo recupero terminato, quello di Malga Pidocchio  – spiega il geometra Flavio Melotti, direttore dei lavori e anima dell’iniziativa promossa dalla Comunità Montana e Parco Naturale Regionale della Lessinia e realizzata dall’Associazione Nazionale Alpini (Sezione di Verona), grazie alla disponibilità dei proprietari, con il patrocinio e sostegno della Provincia di Verona e del BIMA (Bacino Imbrifero Montano dell’Adige) e il patrocinio del Comune di Erbezzo, con il contributo manuale di circa duecento volontari dell’ANA Verona e dei giovani del CAI Verona -, si è esteso su circa 430 metri lineari di trincee, utilizzando i materiali originali e mantenendo fedeltà alle tecniche di costruzione del tempo». (v. IL GEOMETRA VERONESE, gennaio 2015 www.collegio.geometri.ve.it/pdf/2015/15787.pdf)

In quest’operazione sono stati coinvolti recentemente anche alcuni studenti del corso CAT dell'Istituto Tecnico Statale “Cangrande della Scala". Racconta il professor Aldo Romanelli, docente di riferimento per l’iniziativa, che il tutto è nato «Dalla proposta giunta dal geometra  Melotti di rilevare le trincee in questione, sia per avere un disegno quotato - fino ad oggi inesistente - del blocco difensivo, sia perchè la memoria della grande guerra potesse trasmettersi ai giovani anche attraverso un'esperienza diretta. Ho colto immediatamente la valenza educativa e formativa e in pochi giorni il dirigente scolastico, prof. Rizza, ha riunito intorno al tavolo il presidente del Collegio Geometri, Roberto Scali, lo stesso Melotti e il sottoscritto per organizzare il rilievo».

Eseguito il primo sopralluogo dopo il disgelo, il 29 aprile scorso, con circa 20 alunni scelti fra i meritevoli, in collaborazione con circa una decina di geometri professionisti si è condotto il rilievo: «Divisi in gruppi di lavoro coordinati da me – continua Romanelli - e dal geometra Marchi, abbiamo utilizzato strumentazioni fornite dai professionisti e abbiamo apprezzato l’irrinunciabile la lezione di storia tenuta da Melotti direttamente sul campo. Nel mese di maggio poi, su supporto elaborato dai tecnici geometri, gli allievi hanno disegnato la planimetria a curve di livello in scala 1:100, ora esposta nell'atrio della scuola».

Attraverso questa modalità, gli alunni sono stati più stimolati ad apprendere, si sono resi conti che quanto viene loro insegnato a scuola non è slegato da ciò che la realtà professionale esterna richiede. Romanelli, professore appassionato e partecipe, sottolinea che «L'esperienza d'apprendimento pratica favorisce senza dubbio l'acquisizione di competenze  e prima fra esse “l'imparare ad imparare”: ho verificato che i ragazzi si sono subito calati nella realtà storica quando hanno realizzato che i soldati in trincea, sul terreno che loro stavano  calpestando, erano loro coetanei. Non c'è stato modo migliore di raccontare le vicende storiche locali della grande guerra e sono certo che ciò li ha spronati a lavorare intensamente in una sorta di riverente rispetto per chi, un secolo prima, ha sofferto su quelle pietre. Resterà nel loro animo e memoria più che una lezione di storia».

Questo gratificante, emozionante esito – che, come ricorda il presidente del Collegio, Roberto Scali,  «mantiene e rafforza anche l'attività sinergica di insegnamento in collaborazione col Collegio Geometri di Verona» - ha portato ad estendere l'esperienza del rilievo nella forma più leggera e divulgabile di uno spettacolo, per narrarla ad un  pubblico più ampio ed imprimerla. 


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