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Giornata internazionale della donna: il 7 e l’8 marzo due appuntamenti in Università

Una riflessione sulla violenza sulle donne e un incontro per parlare di paternità. Così, il 7 e l’8 marzo l’università di Verona celebrerà la giornata internazionale della donna. Gli appuntamenti, realizzati grazie all’impegno del Comitato unico di garanzia di ateneo, sono dedicati alla comunità universitaria e ai cittadini.

“Parole e immagini che lasciano il segno. La violenza contro le donne come problema culturale” è il titolo del primo appuntamento che si terrà martedì 7, alle 17, nell’aula 2.2 del palazzo di Lettere. L’incontro sarà aperto dai  saluti di Marina Garbellotti, presidentessa del Cug. Seguiranno, quindi, gli interventi della filosofa Adriana Cavarero, “Hannah Arendt Center for Political Studies” e di Cristina Martini del Laboratorio “Pros Media-Comunicazione e analisi dei media”. Le loro relazioni, insieme alla presentazione di alcuni materiali video, offriranno l’occasione per una riflessione e una discussione sul rapporto tra la violenza di genere, il linguaggio e l’immaginario collettivo. A coordinare i lavori sarà Ilaria Possenti, ricercatrice di Filosofia politica di ateneo.

L'iniziativa è promossa nell’ambito del programma nazionale “Contrastare la violenza contro le donne. Un impegno per l’Università” promosso dal “Gruppo di lavoro interuniversitario sulla soggettività politica delle donne”, Spdd, cui partecipano anche gli atenei di Bologna, Ferrara, Firenze, Genova, Milano, Modena e Reggio Emilia, Roma Tre e la Scuola di Giurisprudenza di Ravenna.

Si prosegue giovedì 8, alle 17 nell’aula T1 del Polo Zanotto, con l’appuntamento “Padri ritrovati. Esperienze a confronto”, organizzato con il patrocinio del Comune di Verona e di Apindustria Verona. Matteo Bussola, scrittore e disegnatore, Marina Scavini, presidentessa di Apindustria Verona, Giorgio Gosetti, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro e Marina Garbellotti, presidentessa del Cug, proporranno una riflessione sui ruoli genitoriali e in particolare sulla genitorialità condivisa come via per scardinare i tradizionali ruoli di genere.  "La scelta di dedicare l8 marzo al tema della paternità - spiega Garbellotti - nasce dalla volontà di riflettere sui ruoli genitoriali. Per lungo tempo i padri hanno delegato le funzioni educative e di cura dei figli alle madri, spesso ponendo le donne nella condizione di doversi dedicare esclusivamente a questo importante compito oppure di conciliare con fatica vita familiare e vita lavorativa. Oggi i padri sembrano più consapevoli, di qui il titolo dell’incontro, più presenti e disposti a vivere una genitorialità condivisa. Questa è la via per scardinare i tradizionali ruoli di genere, consentendo alle madri, e dunque alle donne in generale, di acquisire spazio per la propria realizzazione personale".


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