Eventi

Tre giorni di grandi appuntamenti da non perdere alla Feltrinelli di Verona

Sabato 10 ottobre – ore 16.30 FIRMACOPIE CON LUCA CARBONI

In occasione dell'uscita di Pop-up il suo nuovo atteso album di inediti, Luca Carboni firma le copie del disco e incontra il pubblico. Acquista o prenota il cd alla Feltrinelli Libri e Musica di Verona dal 2 ottobre e ritira il pass* che ti darà accesso prioritario al firmacopie. *1 pass per ogni cd acquistato, fino a esaurimento. Pop-up arriva a due anni di distanza da Fisico&Politico, grande successo sia di critica che di pubblico e certificato disco d’oro. Luca Carboni. Il nuovo lavoro di Carboni è anticipato dal singolo “Luca lo stesso”, dalla sua uscita uno dei brani più trasmessi dalle radio: ha scalato immediatamente l’airplay radiofonico ed è subito entrato in top 20. Un brano con arrangiamenti internazionali che ci portano nel futuro della canzone d'autore italiana: un testo a tratti ironico che, attraverso immagini semplici e dirette, fotografa le contraddizioni della nostra società, dal rapporto con gli altri al valore dei sentimenti, l’amore su tutto. Per il carisma dell’artista Pop-up è sicuramente tra le release più attese della stagione, un nuovo viaggio con solide radici nel pop anni ‘80 e lo sguardo verso il futuro.

KIDZ - Domenica 11 ottobre – ore 16.30 FU'AD E JAMILA

Un appuntamento ricco di sorprese per i piccoli lettori in compagnia di Cosetta Zanotti autrice del libro Fu'ad e Jamila (Lapis). Età consigliata: dai 5 anni. In una notte umida e fredda, Fu’ad e Jamila assieme a un gruppo di uomini donne e bambini lasciano la propria casa e si mettono in viaggio. Dall'altra parte del mare, oltre l’orizzonte, li aspetta una terra dove tutto è possibile, dove le guerre non esistono e la miseria neppure. In mezzo ci sono le onde, la tempesta che fa paura, il rischio della deriva. Poi una luce squarcia il silenzio della notte…

Lunedì 12 ottobre – ore 18.00 ZONA ROSSA con FABRIZIO PULVIRENTI

Ospite il dott. Fabrizio Pulvirenti l’unico italiano ad avere sconfitto il virus ebola contratto mentre prestava servizio medico volontario in un Centro gestito da Emergency in Sierra Leone, autore della preziosa testimonianza contenuta nel libro Zona Rossa (Feltrinelli) scritto con Roberto Satolli e Gino Strada. Introduce l'incontro Raffaello Zordan della redazione di “Nigrizia”. Evento in collaborazione con Emergency. Per qualche mese, nel 2014, tutto il mondo ha tremato di fronte a un virus. Ebola è uscito dalle foreste dell’Africa e ha minacciato di spostarsi a bordo di navi e aerei, arrivando a lambire le “nazioni sviluppate”. Per la prima volta, gli occidentali hanno guardato la catastrofe umanitaria con gli occhi di chi teme che possa bussare alle porte di casa sua. Come mai l’epidemia era così estesa? Come si poteva fermare? Emergency era arrivata in Sierra Leone sul finire della guerra civile che aveva insanguinato il paese per tutti gli anni novanta. Lavorava con le vittime delle mutilazioni, delle mine antiuomo, degli stupri – come sempre contro la violenza dell’uomo sull’uomo. Improvvisamente si è ritrovata in prima fila in un altro conflitto: la guerra di un virus, una guerra che finalmente valeva la pena combattere, con le armi della medicina, della scienza e dell’umanità. Gino Strada è volato in Africa, insieme a Roberto Satolli (medico e giornalista), Fabrizio Pulvirenti e decine di volontari le cui voci e racconti popolano questo libro. E ha scoperto che neanche questa guerra è “giusta”: anche qui c’è chi racconta bugie, chi si arricchisce mettendo in pericolo i civili, chi si riempie la bocca di alti principi ma non pensa di applicarli. In queste pagine la voce di Gino Strada denuncia l’ingiustizia di un mondo diviso tra chi può curarsi e chi può solo morire senza infettare nessun altro, tra chi gestisce l’emergenza stabilendo linee guida burocratiche e chi resta tre i malati in prima persona, tra chi costruisce strade per sfruttare le miniere e chi le percorre portando con sé un virus perché a casa propria non ha fogne né acqua potabile. Cercare di offrire agli umili e indifesi le stesse cure dei ricchi occidentali sarebbe un gesto davvero rivoluzionario.


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