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La mostra "Guido Pigozzi. Spazi interiori" al Palazzo della Gran Guardia di Verona

Sabato 4 marzo alle ore 17.00, presso il Palazzo Espositivo della Gran Guardia di Verona, inaugura Guido Pigozzi. Spazi interiori. L’esposizione, a cura di Federico Martinelli, è organizzata dall’Associazione Culturale Quinta Parete con il sostegno del Comune di Verona. All’iniziativa aderiscono, con il loro patrocinio, Regione Veneto e Provincia di Verona, dando un carattere ancor più istituzionale all’esposizione. L’Associazione, infatti, seguendo il desiderio del curatore di valorizzare il talento degli artisti veneti, con Guido Pigozzi, aggiunge un ulteriore tassello a questo percorso.

Ecco quindi che dopo le esposizioni “Il segno dell’anima”, “Cantar Verona”, “La città ideale” e “Poetiche geometrie in terra veronese”, Spazi interiori costituisce un’importante prosecuzione di questo percorso: un viaggio artistico entusiasmante che abbraccia stili e generi eterogenei. Pigozzi, infatti, dipinge da oltre trent’anni e, da un’iniziale percorso dedicato al racconto della sua terra con uno stile classico si accosta al naif, allo sperimentale per giungere poi al gestuale e all’astratto. È lo stesso curatore Federico Martinelli a sottolineare: l’artista dipinge intense, essenziali e poetiche dorsali. È da questa valle, così limpida e carica di suggestioni, che il percorso dell’artista si dipana in una straordinaria varietà di soggetti, cromie, stili e tecniche.

Una valle che vive di un contrasto fortissimo, pretesto per diventare arte: un territorio che vede contrapposti il verde e l’azzurro intenso del cielo all’energia di un cementificio, prima in attività e poi abbandonato. E il cementificio diventa arte. Dal “Cementificio” tutto prende forma. E l’artista, nel raffigurarlo, cresce. All’olio e ai colori tradizionali aggiunge materia su materia: calce, bitume, ruggini, acrilici e sperimentazioni coloristiche di rara suggestione. Da questa esperienza “futurista” e di “sironiana” memoria, Pigozzi cede il passo all’astratto e al gestuale dove l’immediatezza e l’energia diventano prima di tutto desiderio di sperimentazione. Di incessante e continua sperimentazione. Con altrettanta immediatezza, nelle sue opere, in quell’astratto così gocciolante e materico di colore, si scorge spesso il paesaggio, magari velato, magari desideroso di emergere da un colpo ruvido e denso di spatola. Certo è che dall’astratto torna alla figurazione, dalla figurazione torna all’astratto, sempre con autonomia compositiva e cromatica, sempre con quell’ideale ricerca che non è mai un ripetersi.

L’esposizione presenta l’intero percorso di Pigozzi. Circa cento opere accompagnano l’osservatore nelle suggestioni dell’artista, nel suo mondo interiore, in quegli spazi, figurativi o astratti che siano, che attraverso libertà ed energia trasferite sulla tela pendono forma, regalando emozioni genuine. Aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 dal 5 al 29 marzo con ingresso gratuito, la mostra sarà corredata da un ampio e ricco catalogo contenente, oltre alle opere in mostra, anche una selezione iconografica a ideale completamento del percorso proposto. Saggi, contributi critici e le riflessioni del filosofo Dino Formaggio, presenza essenziale per la formazione artistica di Pigozzi, concludono un progetto dall’alto valore espositivo ed editoriale.


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