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Presentazione del libro "Mio tuo suo loro. Donne che partoriscono per gli altri"

Alla Libreria la Feltrinelli di Verona in via Quattro Spade 2, martedì 7 marzo 2017 alle ore 18.30, l'incontro con Serena Marchi che parlerà del suo nuovo libro: "Mio tuo suo loro. Donne che partoriscono per gli altri" (Fandango Libri). Interviene la manager culturale Camilla Seibezzi.

Un libro che aiuta a dare la giusta centralità alla scelta di una donna nel diventare madre, qualunque essa sia. Non c’è argomento più controverso e attuale, in ambito di diritti individuali e riproduttivi, della gestazione per altri o utero in affitto. Il primo caso di maternità surrogata a fare scalpore risale al 1985, ma solo oggi la questione è esplosa riempiendo i titoli dei più importanti quotidiani nazionali, animando blog e riviste, scatenando un grande dibattito all’interno dello stesso movimento femminista. Un anno fa alcune femministe propongono di firmare un appello per vietare la pratica della maternità surrogata, in concomitanza con la discussione in parlamento della legge sulle unioni civili, producendo nei fatti la cancellazione del comma sulla stepchild adoption. Ma in questo continuo parlare, c’era sempre qualcuno che rimaneva in silenzio. Ed erano loro. Le madri surrogate. Le portatrici, quelle donne che decidevano liberamente di portare avanti una gravidanza per qualcun altro. Serena Marchi ha percorso 33.613 chilometri, per incontrarle. Dall’Ucraina al Canada, dal Texas al Regno Unito, passando per la California fino ad arrivare in Italia. Faccia a faccia, pelle a pelle. Ha visto dove abitano, ha incontrato le loro famiglie, ha vissuto nel loro ambiente. Un viaggio nel mondo della surrogacy per ascoltare le donne che prestano il loro corpo e una parte della loro vita per partorire figli di altri. Per soldi, per interesse, per altruismo, per senso di responsabilità, per amicizia, per amore. Sicuramente, scegliendo. Serena Marchi racconta il non detto, dà voce a chi non l’ha avuta fino a oggi e lo fa con il suo stile chiaro, diretto, senza giudizi.


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