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Al via gli spettacoli di fine anno della Scuola di Teatro del Teatro Nuovo di Verona

Al via la rassegna degli spettacoli di fine anno della Scuola di Teatro del Teatro Nuovo di Verona. Da fine maggio alla prima metà di giugno si susseguono presso il Piccolo Teatro di Giulietta, il Teatro Nuovo e il Cinema Teatro Alcione gli spettacoli conclusivi dei corsi formativi della Scuola di Teatro che, con oltre 300 allievi, suddivisi in 20 corsi, riconferma il successo degli anni precedenti.

La rassegna si apre giovedì 24 maggio nella cornice del Piccolo Teatro di Giulietta – Foyer del Teatro Nuovo, con un doppio appuntamento. Alle ore 19.00 va in scena Twelfth night or a case of mistaken identity, spettacolo del corso di teatro per ragazzi in lingua inglese, condotto da Sofia Pauly in collaborazione con Inlingua Verona. Racconta la regista: «Twelfth Night or a case of mistaken identity è la nostra versione della famosa commedia di W. Shakespeare: i due gemelli Viola e Sebastian naufragano sulle coste dell'Illiria, governata dal duca Orsino. I guai cominciano quando Viola (ignara che il fratello sia vivo e anch'esso in Illiria) si traveste da uomo ed entra a servizio del duca, del quale si innamora. Il duca è a sua volta innamorato della dama Olivia, e manderà proprio Viola a corteggiarla per conto suo, peccato che Olivia si innamorerà del giovane servo del duca! In questo girotondo d'amore entreranno altri strambi personaggi e tra scambi di persona, fraintendimenti ed equivoci si arriverà ad un lieto fine».

A seguire, alle ore 21.00, la presentazione del romanzo collettivo Sai di cosa parlo (Bonaccorso Editore), frutto del corso di scrittura creativa di secondo livello condotto da Marco Ongaro, con letture a cura di Rossana Valier. Intervengono gli autori e l’editore. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti disponibili. «Ogni volta che un autore si rivolge a un lettore, ogni volta che si appella alla sua interpretazione per la decodifica di quanto ha scritto, ogni volta che concepisce una storia o una serie di vicende più o meno intrecciate, in un angolo remoto della mente egli pensa al titolo di questo romanzo collettivo: non una domanda, forse una speranza travestita da constatazione.  Il decimo libro partorito dal Corso di Scrittura Creativa della Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Verona porta il titolo forse più ambizioso giacché chiama il pubblico alla più appassionante delle sfide: la decifrazione del codice segreto dell’esistenza andato perduto in ere ormai dimenticate. Arriverà mai al conseguimento della sua meta? Non c’è bisogno di rispondere. Ci siamo capiti. Sai di cosa parlo» (dalla prefazione di Marco Ongaro).


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