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Ultima replica in Arena per "Turandot" nel fiabesco allestimento di Zeffirelli

Giovedì 26 luglio alle ore 21.00 va in scena per la quinta e ultima recita Turandot con un cast imperdibile e l’allestimento fiabesco di Franco Zeffirelli per il 96° Arena di Verona Opera Festival 2018. Il capolavoro di Puccini rivive nell’imponente produzione firmata dal grande maestro fiorentino, che ne firma regia e scene, con la collaborazione delpremio Oscar Emi Wada per i costumi, di Maria Grazia Garofoli per i movimenti coreografici e dell’areniano Paolo Mazzon per il lighting design.

Ritorna alla guida dei complessi artistici dell’Arena di Verona l’acclamato direttore d’orchestra Daniel Oren, con un cast di rilievo internazionale che il pubblico ha già accolto con vere e proprie ovazioni.

Infatti si riconferma al completo la prestigiosa locandina che lo scorso 18 luglio ha conquistato l’anfiteatro gremito, con numerose richieste di bis e prolungati applausi, a cominciare da Anna Pirozzi nei panni della protagonista Turandot. Il soprano napoletano ha debuttato nel ruolo proprio in occasione del Festival areniano 2018, riscuotendo unanime consenso di pubblico e critica. Apprezzatissimo anche il Calaf di Murat Karahan: il tenore turco si conferma con questa interpretazione voce di prima grandezza a livello mondiale, non solo per gli acuti facili e sicuri che ad ogni recita fanno richiedere la replica dell’atteso Nessun dorma. Il giovane soprano mantovano Eleonora Buratto riporta in scena la sua Liù dolce e coraggiosa, dopo il suo felice esordio areniano avvenuto nella penultima recita del capolavoro pucciniano.

Completano il cast cantanti di spessore, come il basso Giorgio Giuseppini, sensibile ma possente interprete del deposto re Timur, il tenore Antonello Ceron come Imperatore Altoum, il baritono Federico Longhi e i tenori Francesco Pittari e Marcello Nardis rispettivamente come ministri PingPong e Pang, le tre divertenti e raffinate maschere che devono molto allo spirito della fiaba teatrale di Carlo Gozzi, fonte di Giacomo Puccini. Infine ritroviamo alle mura della città proibita di Pechino il Mandarino di Gianluca Breda e come voce del Principe di Persia Ugo Tarquini.

Il titolo impegna un’Orchestra ricchissima di colori come in poche altre occasioni nel grande repertorio operistico, il Coro istruito da Vito Lombardi, il Ballo coordinato da Gaetano Petrosino ed i Tecnici dell’Arena di Verona, insieme a numerosissime comparse e al Coro di Voci bianche A.d’A.MUS. istruito da Marco Tonini.

Con la rappresentazione del 26 luglio si concludono le repliche di Turandot, che lascerà spazio in cartellone agli altri titoli del Festival e soprattutto all’allestimento de Il Barbiere di Siviglia, in scena dal 4 agosto.

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