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Al Camploy di Verona il capolavoro teaterale di Tennessee Williams "Lo Zoo di vetro"

"Lo Zoo di vetro", capolavoro teatrale del drammaturgo e sceneggiatore statunitense Tennessee Williams, arriva al Teatro Camploy, venerdì 4 febbraio, nell’adattamento e per la regia di Leonardo Lidi. Lo spettacolo, messo in scena nell'ambito della rassegna L'Altro Teatro organizzata dal Comune di Verona, racconta le vicende di una famiglia della provincia americana, alla fine degli anni ’30 . I protagonisti sono Amanda, abbandonata dal marito, e i suoi due figli, Tom e Laura. La donna, alle prese con le difficoltà della vita, vive costantemente di timori e ansie per assicurare un futuro sereno ai figli. Un rapporto sempre in bilico tra il tenero e l’eccessivo, una vita fatta di noia, banalità e rabbia mal celata. Finché una sera, in una inattesa cena che porta una ventata di novità, si accende il dramma familiare. Leonardo Lidi, attore classe 1988 alla sua prima prova importante per adattamento e regia, prende il testo più personale e autobiografico di Williams e trasforma il grande classico, operazione che solo un giovane più fare.

«È come se stessi affrontando un divertito viaggio personale attraverso le famiglie del Teatro – spiega il regista -. Dopo aver recitato negli Atridi in Santa Estasi di Antonio Latella, con il ruolo del padre Agamennone, e dopo aver messo in scena Spettri di Ibsen e il focolare della famiglia Alving alla Biennale Teatro di Venezia, mi sembrava il momento di bussare alla porta di un’altra casa fondamentale per il mio percorso formativo: i Wingfield. In maniera forte, ma mai aggressiva o irrispettosa, scompone e mette mano all’universo proposto dall’autore americano interrogandosi su come si muove la famiglia nel tempo e come si sposta il teatro tra i secoli».

«Il dramma borghese necessita di limiti dettati anche dall’amore - aggiunge Lidi -, e analizzare di volta in volta lo spessore delle pareti che ci circondano resta il mio interesse prioritario in questa esperienza registica. Tom/Tennessee, come suo padre, apprende l’arte del fuggire, ma rimane comunque ingabbiato in un album di fotografie, vive costantemente in un limbo tra i tempi e l’unica cosa che può fare per tentare di progredire e di raggiungere un nuovo luogo è raccontare al pubblico un pezzo della propria storia. Ma dove andiamo, quando camminiamo nel buio del futuro?».

In questa raffinata operazione anche la messinscena di Nicolas Bovey aderisce all’intento di Lidi, diventando altrettanto particolare e fuori dal comune, distaccandosi da ogni idea di realismo: i personaggi sono dei clown che calzano scarpe esageratamente lunghe da farli inciampare. Tutto si compie in una scena onirica e surreale dominata dal colore rosa, pop e malinconico, che parla del dolore di una famiglia e della disgregazione dei rapporti. A Tindaro Granata, giovane talento, è affidato il compito del protagonista nel duplice ruolo di narratore e personaggio che, come un flashback, nel raccontare rivive il suo sofferto vissuto, in un costante equilibrio tra verità è illusione. Sul palcoscenico anche Lorenzo Bartoli, Mariangela Granelli e Anahì Traversi.

Informazioni e contatti

Programma completo sul sito www.comune.verona.it, sulla pagina facebook L’Altro Teatro Verona, sul profilo Instagram L’Altro Teatro Verona.Camploy.

I biglietti sono in vendita da Box Office Verona - via Pallone 16 o sui circuiti www.boxol.it/BoxofficeLive/it, www.boxofficelive.it e www.myarteven.it. Il botteghino del Teatro Camploy sarà aperto la sera dello spettacolo a partire dalle ore 20.


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