Politica

Agsm Aim cresce, soddisfatto Sboarina attaccato però da Lega e Bertucco

«La portata strategica della fusione è stata confermata», ha detto il sindaco, a cui ha replicato il leghista Borchia: «Avevamo ragione noi, non era necessaria la rischiosissima fusione con A2A». Mentre Bertucco lamenta una mancanza di trasparenza

Nei giorni scorsi, il consiglio di amministrazione di Agsm Aim ha reso noto l'andamento della società nel primo semestre 2021. Tutti gli indicatori economici sono in crescita, con addirittura il margine operativo lordo cresciuto del 25% e l'utile netto più che raddoppiato. Risultati che sono «di grande soddisfazione» per il sindaco di Verona Federico Sboarina. «La portata strategica della fusione è stata confermata - ha aggiunto Sboarina - La nostra serietà nel centrare, in poco tempo, l'obiettivo va di pari passo con la volontà di consolidare sempre più il nostro gruppo nel competitivo mercato dell'energia, con un occhio di riguardo alla salvaguardia ambientale. Il buon andamento societario è una soddisfazione che voglio condividere con i tanti dipendenti, che hanno a cuore come noi lo sviluppo aziendale e che lo rendono concreto con l'impegno quotidiano».

Agsm Aim, dunque, cresce. Tutti sono convinti che il merito sia della fusione tra Agsm e Aim e Sboarina si intesta il merito della fusione, essendo stato il sindaco che l'ha realizzata nel concreto. C'è però una forza politica che sostiene Sboarina e che non dimentica quanto siano stati travagliati gli ultimi passaggi che hanno portato all'unione delle multiservizi di Verona e Vicenza. È la Lega e l'eurodeputato veronese Paolo Borchia, leggendo il commento di Sboarina, ha replicato: «Il sindaco, almeno adesso, dà ragione a noi che sin dall'inizio del dibattito ci siamo schierati a favore della fusione con Vicenza. I numeri positivi usciti dalla semestrale rappresentano quanto da noi previsto: non era necessaria la rischiosissima fusione con A2A, come invece sostenuto con forza fino all'ultimo giorno utile dal sindaco, ma bastava l'accordo con Vicenza per permettere all’azienda simbolo del nostro territorio un decisivo scatto in avanti».
Borchia, infatti, non dimentica alcune parole di Sboarina, il quale aveva definito il potenziale accordo a tre tra Agsm, Aim e A2A «non un'opzione ma una necessità» e aveva ammonito i contrari all'intesa dicendo che avrebbero provocato «un grave danno ai cittadini veronesi».

E c'è invece chi ha liquidato le parole di Sboarina come «chiacchiere e propaganda» per nascondere la «grave e pericolosa china presa da Agsm Aim. Il consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha lamentato: «Agsm Aim si è rifiutata di rispondere ai miei accessi agli atti per conoscere gli ordini del giorno del consiglio di amministrazione nonché alla mia domanda di attualità sulle presunte assunzioni di ceto politico in ruoli dirigenziali, tra cui spiccherebbe una incarico di consulenza che sarebbe stato assegnato all'ex vicepresidente Agsm Mirco Caliari, pare al servizio diretto dello stesso Casali. Grave e pericoloso è pure il fatto che il sindaco Sboarina anziché garantire la trasparenza del nuovo gruppo di cui si vanta di aver tenuto a battesimo, ne magnifichi le progressive sorti tacendo sulle legittime richieste dei consiglieri. Fino a prova contraria, è il consiglio comunale di Verona, assieme a quello di Vicenza, il vero proprietario dell'azienda, non certo Casali né tanto meno il sindaco. Se l'attuale presidente Casali necessita dei consigli dell’ex vicepresidente Caliari, non è forse meglio che si faccia da parte lasciando il posto a qualcuno più sicuro e preparato di lui? E se Bianchini e Sboarina si fanno prendere in giro da una azienda interamente partecipata dal Comune, che ci stanno a fare al loro posto?».


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