Politica

Consiglio regionale contro la discarica di Caluri: «Garantire tutela ambientale»

Approvate due mozioni bipartisan all'unanimità. Bozza: «Vengano ascoltate ragioni oggettive dei Comuni coinvolti». Rigo: «Discarica può avere un impatto fortemente problematico per il territorio»

Foto Facebook - Comitato Tutela Ambiente e Salute di Villafranca di Verona

Dopo quello del consiglio provinciale di Verona, arriva anche dal consiglio regionale del Veneto un netto segnale contro la discarica di amianto progettata per il sito di Caluri, nel territorio comunale di Villafranca di Verona.

L'azienda bresciana Tecnoinerti di Polpenazze sul Garda ha presentato alla Regione Veneto la richiesta di autorizzazione per l'attivazione di un impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi contenenti amianto. L'impianto verrebbe attivato a Caluri, una frazione di Villafranca vicina ai territori di Povegliano, Castel d'Azzano, Mozzecane, Sommacampagna e Vigasio. E per convincere la Regione a negare l'autorizzazione, sono state raccolte delle motivazioni tecniche poi racchiuse in decine di documenti presentati a Venezia.

Ma oltre all'attività tecnica svolta dai comitati, dalle associazioni e anche dalle amministrazioni comunali ci sono anche le attività politiche. E ieri, 20 febbraio, i consiglieri regionali si sono opposti all'unanimità alla discarica di Caluri. Sono state infatti approvate due mozioni bipartisan, una presentata dal consigliere di Forza Italia Alberto Bozza e l'altra dal consigliere della Lega Filippo Rigo, che chiedono alla Regione di ascoltare le istanze delle amministrazioni locali per garantire la tutela ambientale. «Chiediamo che il comitato per la valutazione impatto ambientale provveda a una compiuta valutazione di tutti gli aspetti di incidenza ambientale connessi alla realizzazione dell’impianto di smaltimento e ascolti le ragioni oggettive degli enti territoriali e dei Comuni coinvolti», ha commentato Bozza. «Una nuova discarica a Caluri di Villafranca di Verona può avere un impatto fortemente problematico per il territorio - ha aggiunto Rigo - La discarica verrebbe costruita nelle vicinanze di un altro sito analogo che gestisce i rifiuti tossico-nocivi. Oltretutto, il nuovo impianto si ritroverebbe a trattare quantità ingenti di materiali, calcolate in 125mila tonnellate annue in un’area molto fragile. Va tenuto in considerazione, infine, il conseguente appesantimento del traffico».

Tra i firmatari della mozione di Bozza, anche il consigliere di Fratelli d’Italia Daniele Polato, che ha dichiarato: «Abbiamo il dovere di ascoltare il territorio e dal Comune di Villafranca sono pervenute numerose segnalazioni di criticità legate alla costruzione di questo impianto. Non siamo per il no a prescindere, ma è necessario evidenziare l’inopportunità di costruire la discarica in questo territorio specifico. Le preoccupazioni sono relative alle fragilità sotto il profilo ambientale, al fatto che sarebbe situato all’interno di numerosi insediamenti agricoli, e sul fronte logistico, perché comporterebbe il passaggio di decine e decine di mezzi pesanti e alla vicinanza con i numerosi insediamenti urbani. La scelta di Caluri appare quindi assolutamente inopportuna».

E anche dall'opposizione è giunto il sostegno alle due mozioni. I consiglieri regionali del PD Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni avevano intrapreso un'azione politica parallela, con un loro documento che chiedeva la reintroduzione del divieto di realizzazione di discariche di amianto nelle zone di ricarica delle falde acquifere. Bigon e Zanoni non hanno abbandonato la loro mozione, ma si sono comunque uniti all'iniziativa di Bozza per dare «un segnale importante per raggiungere l’obiettivo dello stop alla discarica di Caluri». I due consiglieri del PD hanno evidenziato che tra i pareri di contrarietà alla discarica ci sono anche quelli dell'Ulss 9 Scaligera e dell’autorità militare dell’aviazione. Infine, Bigon e Zanoni hanno precisato che «la nostra proposta di inserire nell’approvazione anche la discarica di amianto di Valeggio sul Mincio non è stata accolta. Presenteremo dunque una nuova mozione, visto che si tratta di un progetto identico a quello della vicina Caluri».


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