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Dopo 18 anni un Ministro veronese: Aldo Brancher

E' stato nominato al dicastero senza portafoglio per l'Attuazione del federalismo

Dopo 18 anni un Ministro veronese: Aldo Brancher

Ora è ufficiale. Verona, dopo 18 anni, torna ad avere un Ministro. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, assieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, oggi ha infatti accompagnato Aldo Brancher a giurare davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come Ministro per l'Attuazione del federalismo. L'onorevole gardesano, che già era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Riforme per il federalismo, ora è quindi diventato il titolare di un dicastero senza portafoglio che lo vedrà lavorare a stretto contatto con Umberto Bossi e Massimo Calderoli.

D'altronde la nomina a Ministro di Brancher costituisce la perfetta applicazione di una strategia studiata dal premier Silvio Berlusconi proprio per rafforzare l'alleanza con la Lega. E' infatti Brancher, che da sempre risulta molto vicino al Presidente del Consiglio, l'uomo che suo conto tiene i rapporti con Umberto Bossi. Lui, che sin dal 1994 ha promosso i matrimoni politici fra il Cavaliere ed il Senatùr, è quindi l'elemento in grado di garantire ai leghisti che il federalismo a cui tanto tengono non verrà messo in pericolo dai tagli previsti nella manovra di Giulio Tremonti. Infatti, ora gli spetterà il compito di gestire, assieme ai ministri del Carroccio, questioni scottanti come il federalismo fiscale, la Carta delle Autonomie e le riforme istituzionali.

L'ultimo ministro veronese era stato il democristiano Gianni Fontana, nominato al dicastero delle Politiche agricole e forestali nel 1992, il premier era Giuliano Amato, e rimasto in sella per meno di un anno, prima di essere spazzato via dal ciclone-mani pulite. Dopo tanta attesa, però, ora Verona potrebbe trovarsi improvvisamente con ben due Ministri in contemporanea. All'interno del Governo si sta infatti discutendo anche della successione di Claudio Scajola al Ministero dello Sviluppo economico. Un ruolo per il quale si fa insistentemente il nome del veronese Massimo Sarmi. Un tecnico, per quanto molto vicino a Gianfranco Fini, che è amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane.


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