Politica

Centri commerciali a Verona, la giunta Sboarina frena sulle nuove aperture

Per le opposizioni non è abbastanza. Il Partito Democratico chiede un nuovo Pat, mentre Bertucco ha pronta una diffida per evitare che alcuni passaggi del Piano degli Interventi vadano avanti

Adigeo, uno degli ultimi centri commerciali aperti a Verona Sud

Già dalla sua prossima riunione, la giunta di Verona potrebbe prendere in considerazione una revisione dei nuovi centri commerciali previsti in città. Dopo l'Arsenale, il cui project financing è stato revocato, l'attuale amministrazione è già pronta a dare un segno di discontinuità con il passato, andando a limitare quanto più possibile la creazione di nuove strutture di vendita, già approvate sotto l'era Tosi ma che potrebbero portare a dei grossi problemi di traffico, vista la forte attrazione di auto che i centri commerciali creano.

Le opposizioni intanto attendono le mosse del sindaco Sboarina e già avanzano suggerimenti. Il Partito Democratico ad esempio chiede la creazione di un nuovo Pat (piano di assetto del territorio).

È illusorio pensare di rimettere in sesto la città scremando l'eccesso di aree commerciali ereditate dalla precedente amministrazione senza mettere mano anche alla pianificazione urbanistica complessiva - scrivono i consiglieri Carla Padovani, Elisa La Paglia, Federico Benini e Stefano Vallani - Un conto è il Pat di Zanotto e Uboldi, che al termine di un lungo processo di concertazione disegnava un certo sviluppo della città con numerosi punti qualificanti. Altra cosa è il Pat di Tosi, Giacino e Corsi, che con il voto di metà dell’attuale maggioranza che allora sedeva sugli stessi banchi, fece tabula rasa di tutti i punti qualificanti e con il successivo Piano degli Interventi avviò il processo di commercializzazione di cui tutti oggi lamentiamo i limiti. Quello che serve adesso è un nuovo Pat che guardi ai prossimi 20 anni muovendo dalla vivibilità dei quartieri.

Mentre il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha già pronta una diffida per mettere in guardia l'attuale amministrazione "dal portare avanti alcuni passaggi amministrativi molto controversi del Piano degli Interventi - scrive Bertucco - Non posso che accogliere con favore l'orientamento restrittivo della giunta sulla proliferazione di centri commerciali. Tuttavia non dimentico che Sboarina, Polato, Padovani e Bertacco avevano votato tutti gli strumenti urbanistici proposti dalla giunta Tosi e Giacino che introducevano 495 mila metri quadri di commerciale in città per l’87% concentrati in quinta circoscrizione".


Si parla di