Salute

Giornata disturbi alimentari: in Veneto curati quasi tremila pazienti all'anno. Zaia: «La loro non è una lotta solitaria»

Ricorre il 15 marzo la Giornata del fiocchetto lilla. Sul tema è intervenuta anche l'assessora alla sanità Manuela Lanzarin: «I dati ci indicano un’incidenza in crescita e fanno una fotografia preoccupante di esordi sempre più precoci su ragazzini e adolescenti»

«La Giornata del "Fiocchetto lilla" è l’occasione per confermare che la Regione del Veneto non si gira dall’altra parte e affronta di petto il problema che affligge molte persone e con esse le loro famiglie». Così è intervenuto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare, che si celebra venerdì 15 marzo. «I disturbi alimentari - ha aggiunto il presidente - sono una patologia, come ci insegnano gli specialisti, su cui è necessario intervenire con un modello di cura che possa contare su un percorso clinico a passi successivi. Nel Veneto questo è realtà: dalla proposta iniziale di interventi ambulatoriali fino ad avvalersi di livelli di trattamento progressivamente più intensivi e complessi. Sulla scia di una tradizione che, oltre vent’anni fa a Portogruaro, lo ha visto prima regione ad avviare un centro specializzato pubblico, oggi al Veneto dispone di una rete specifica di strutture, a cominciare dai due Centri regionali di riferimento presso le aziende ospedaliere di Padova e Verona, e articolata in altri centri provinciali e ulteriori sedi specialistiche ambulatoriali presenti in ogni azienda sanitaria. Chi è costretto a misurarsi con queste patologie deve sapere che la sua non è una lotta solitaria; c’è una via verso la cura, resa possibile da una presa in carico integrata».  

Sul tema è intervenuta anche l’assessora alla sanità e alle politiche sociali, Manuela Lanzarin: «I disturbi alimentari si stanno profilando come una vera piaga sociale che coinvolge non solo il singolo ma intere famiglie. I dati ci indicano un’incidenza in crescita e fanno una fotografia preoccupante di esordi sempre più precoci su ragazzini e adolescenti. Le persone prese in carico durante l’anno dalla rete territoriale sono complessivamente circa 3.000 e intorno al migliaio sono i ricoveri. Le patologie più ricorrenti sono l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa. La nostra sanità è concentrata su questi fronti tramite la rete composta dai due centri regionali di Padova e Verona, quelli provinciali presso le Ulss 2 Marca Trevigiana, 4 Veneto Orientale e 8 Berica e tutta una serie di strutture specialistiche distrettuali presenti in ogni azienda sanitaria».

La stessa assessora Lanzarin ha quindi aggiunto: «Soprattutto per quanto riguarda i giovani, oggi è necessario invitare le famiglie all’attenzione. I genitori dialogando e ascoltando i figli, possono cogliere ogni singolo segnale che può rappresentare l’esordio di queste patologie. Di fronte al sospetto della patologia troveranno una risposta presso le strutture specializzate, alle quali possono accedere attraverso quelle territoriali, i medici di base o i pediatri. Ma possono trovare anche il sostegno di associazioni impegnate nel settore. Il nostro modello sanitario, infatti, - ha concluso l'assessora Lanzarin - si basa molto anche sulla collaborazione con il volontariato come parte integrante, anche in questo ambito».

Foto e video ufficio stampa Regione Veneto

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