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Ca' Filissine grava sulle spalle del Comune

Era stato firmato un protocollo con Regione e Provincia

Ca' Filissine grava sulle spalle del Comune

Chiusa dal 29 agosto 2006, la discarica di Ca’ Filissine è costata cara. L’onore di 200mila euro al mese per l’esportazione del percolato era stato imposto dall’autorità giudiziaria. E finora è ricaduto sul Comune.

Per far fronte a questa situazione era stato firmato un protocollo tra Regione, Provincia e Comune per lo svincolo dei soldi post mortem: 3 milioni per l'asportazione dei liquami derivanti dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi.

Tali fondi sarebbero dovuti essere ripristinati dal Comune di Pescantina. Dopo il rigetto dell'istanza di dissequestro presentata dal Comune da parte del Tribunale, la Giunta aveva preparato una delibera di indirizzo da portare in Consiglio per decidere la chiusura di Ca’ Filissine e diventare “da gestori, controllori”.

Era seguito un intervento del presidente della Provincia, Giovanni Miozzi, che invitava il sindaco al rispetto del protocollo firmato e ad abbandonare l'idea di rinunciare alla concessione della discarica. Sono intervenuti anche i consiglieri del Pd Vincenzo D'Arienzo e Diego Zardini che hanno sollevato dubbi sulla validità del protocollo di intesa tra Regione Provincia e Comune.


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